L’Eco di Roccasecca - Anno 24 - n-ro 105
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Gli studi compiuti hanno dimostrato che quando riesce ad alimentarsi in tale località il Gigio consuma pasti di grande ridondanza che poi lo costringono, per smaltire e metabolizzare quanto ingurgitato, a periodi di completa immobilità a cui si abbandona dopo aver raggiunto la propria tana. In tali situazioni il Gigio, che ha una indole tendenzialmente pacifica, diventa estremamente aggressivo se disturbato anche involontariamente. Il Gigio non gradisce comunque la stazione eretta, pur essendo bipede, preferendo posizioni più comode. Abitudinario e metodico, il Gigio manifesta la singolare caratteristica di non riuscire ad elaborare più di un input per volta che gli provenga dall’esterno. Anzi si irrita e può anche diventare pericoloso per l’uomo (in alcune situazioni lo si è osservato attaccare anche lo scrivente con una tecnica che ricorda seppure lontanamente quella pugilistica) se viene inopportunamente sollecitato o spinto a compiere azioni diverse da quella a cui sta dedicando la propria esclusiva attenzione. Un altro ricercatore che pure lo segue da lunghi anni (quasi tutta la sua vita) ha in proposito usato una calzante metafora: "Se il Gigio fosse un computer potremmo dire che è dotato di un software obsoleto, di quelli in uso nei primi anni dell’era informatica quando i calcolatori elettronici erano enormi e potevano eseguire solo una operazione per volta. Ecco, lui è così". Tale definizione è poi ancora più appropriata se pensiamo che in occasione di uno strano esperimento realizzato da una equipe straniera, il Gigio fu messo a contatto con un PC. Da allora se ne è innamorato perdutamente e lo tiene praticamente in grembo per lunghi tratti delle sue giornate. Nei confronti dei propri simili manifesta grande disponibilità, a patto però che lo si assecondi adeguatamente, altrimenti può dar luogo alle manifestazioni di aggressività di cui si diceva sopra. In linea di massima però è un essere generoso e solidale con gli altri esemplari della sua specie, tranne che nei casi in cui senta la necessità di alimentarsi (occorre avvertire al riguardo che ciò accade abbastanza frequentemente). In tali frangenti la convivenza con lui può diventare difficile; spesso al comparire degli stimoli della fame si innervosisce e tronca repentinamente le proprie attività per dedicarsi alla ricerca di come alimentarsi. Rappresenta comunque una presenza discreta ma fondamentale all’interno del proprio branco; è spesso disponibile ad aiutare gli esemplari in difficoltà, arrivando a spronare con discrezione quelli che si mostrano più apatici. Qualche studioso, ma solo fra quelli più attenti, ha potuto osservare come a dispetto delle propria indole abitudinaria negli usi quotidiani, il Gigio, in realtà, si dedica con continuità alla perlustrazione di territori sconosciuti. Per i viandanti e per i frequentatori dei suoi luoghi stanziali rappresenta comunque un rassicurante punto di riferimento, a patto che non sia irritato da comportamenti come quelli che abbiamo sopra riferito. Di lui la natura ha bisogno. Ferdinando P.S. Avviso ai naviganti: la "Trilogia" ora è completa, ma la ricerca continua. (*) Eco di ROCCASECCA N. 27, Giugno 2000