L’Eco di Roccasecca

Anno 3, n.16 Settembre-Ottobre 1998

 

fondo

Iate chiane...

Da qualche anno Via Piave, a Roccasecca Scalo, sembra esser diventata una pista privata su cui moto di diversa cilindrata ed automobili più o meno sportive si lanciano in improbabili corse, a caccia di poco comprensibili records. E diventa sempre più difficile attraversare questa strada, da sempre vitale congiunzione tra l’agglomerato di case nato all’incrocio con Via Casilina e la stazione ferroviaria. Il rombo assordante delle moto più potenti lanciate verso il bivio a forte velocità, nell’intendimento di attraversare la Casilina prima che il semaforo diventi "rosso", squarcia sempre più spesso i calmi pomeriggi estivi e le tranquille notti roccaseccane. Non staremo qui ad evocare la "gioventù bruciata" di James Dean nè tantomeno "il selvaggio" Marlon Brando; tuttalpiù in questo frangente sarebbe più opportuno scomodare il "poliziotto all’americana" portato sugli schermi con ineguagliabile ironia da Alberto Sordi. E vuole essere semplicemente provocatorio l’uso su questa prima pagina di locandine di vecchi e dimenticati film americani degli anni ‘50, dedicati ai teppisti su due e quattro ruote (in realtà le abbiamo messe in copertina soprattutto per la rarità - rispetto agli arcinoti film citati - e dunque per il loro intrinseco valore collezionistico). Vorremmo soltanto far capire a questi novelli centauri e piloti che la maestria alla guida si dimostra in altri modi, e che queste continue esibizioni lasciano il tempo che trovano ed il fastidio di chi le subisce. Peccato poi far nascere un sentimento di antipatia nei confronti delle "due ruote", da sempre così importanti, per non dire vitali, nella vita della nostra cittadina. E la Ditta Lorino ne sa qualche cosa! Se proprio volete sfogare la vostra aggressività, accontentatevi di guardare le pellicole di cui vi parliamo a fianco, e continuate pure ad utilizzare moto, biciclette, carretti, automobili e scarcassoni di ogni tipo e foggia, ma facètece nu’ piacere, peffavòre, IATE CHIANE ...

 

 

 

 cinema

Quei film a 4 ruote

Sono tanti i film che hanno come protagoniste le quattro ruote. Non è nostra intenzione rammentarli tutti. Ci fa piacere citare quelli che, per un motivo o per un altro, hanno colpito la nostra immaginazione. All’epoca ci apparvero eccezionali gli effetti del "Maggiolino tutto matto"; poi ci siamo affezionati anche a film "neri" in cui le automobili avevano in sè demoniache presenze, come "Christine la macchina infernale", "La macchina nera" ed il leggendario "Duel"; e ancora "Convoy", e "La grande sfida", con larghissimo impiego di autoveicoli; il divertente "Una Rolls Royce tutta gialla" e l’interessante storia del "sogno" di creare un’automobile nuova e diversa da tutte le altre nel più recente "Tucker". Ci sono state poi automobili che, pur non avendo dato il titolo ai film, sono divenute popolarissime: la più famosa è senza dubbio la Aston Martin "truccata" di James Bond-Sean Connery che ebbe il suo punto più alto di notorietà in "007 Missione Goldfinger". Anche le due ruote hanno avuto i loro cult-film, tra i quali i preferiti dagli appassionati sembrano rimanere "Easy Rider" ed "Electra Glide", entrambi appartenenti alla generazione dei prolifici anni a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, ed ambedue resi famosi anche dalle ottime colonne sonore. Contiamo di presentare una mostra in piazza di cimeli e di "memorabilia" relativi a pellicole di questo genere, per accontentare tutti gli appassionati "pacifici".

 

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