Le Copertine dei Dischi (5)

Tra le tante lettere di apprezzamento sugli articoli dedicati alle "covers" di LP e CD, abbiamo notato un certo disappunto perché non avrebbero trovato spazio quelle copertine che presentavano soggetti "sexy". Quasi un rimprovero, quindi, come se noi avessimo voluto svolgere una certa opera di "censura". Non è così. Il problema è un altro. Paradossalmente in un mondo come quello della musica rock che trasuda sesso in moltissimi personaggi e in numerosi testi di canzoni, le copertine con chiari richiami o riferimenti all’argomento non sono tante. Anche i terribili Rolling Stones, che pure hanno scritto pagine memorabili in merito, si sono limitati alla copertina di "Sticky Fingers" che riproduceva un paio di jeans con la "zip" apribile e relative mutande sottostanti. Per non parlare di elementi particolarissimi e "trasformisti" come David Bowie e Alice Cooper, tanto trasgressivi sul palco, quanto inoffensivi sulle copertine. Ecco dunque una carrellata delle "covers" prescelte.

 

 

Velvet Underground Live

Supertramp Indelibly Stamped

 
 

Le prime quattro si riferiscono ad un "Live" degli storici Velvet Underground con Lou Reed (1969) in cui si intravedono le mutande di una signora a dir la verità neanche tanto snella.

Di seguito un seno in bianco e nero su un corpo tatuato per i più tranquilli Supertramp di "Indelibly Stamped" del 1971.

 

Quindi due notevoli schiene, la prima (in B/N) di una signora bionda per l’album "Making Contact" (1978) degli infuocati UFO, la seconda, con curve più accentuate, per un "Live" di Eric Clapton, "E.C. Was Here" del 1975.

UFO Making Contact

Eric Clapton Was Here

 

Questa rarissima copertina di un disco dell’ex Pink Floyd Roger Waters, mostra una autostoppista di quelle "che non si incontrano MAI" neanche se fai il giro del mondo in continuazione; rarissima perché, appena pubblicata, fu ritirata e sostituita con una nuova che presentava una orribile pecetta nera appiccicata sul bellissimo fondoschiena della modella. Bieca censura.

Volgarotta senza dubbio l’immagine scelta dai sanguigni rocchettari Black Crowes per il loro "Amorica" del 1994. Chiudiamo qui certi di suscitare approvazioni e/o critiche. Riprendetevi!

 

 

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