L’Eco di Roccasecca

Anno 4, n.22 Luglio-Agosto 1999

 

Buone vacanze

Come trattori

siamo di nuovo al caldo, verso l’estate tanto desiderata dopo questo freddo freddo inverno. E tra qualche settimana staremo di nuovo ad aspettare con ansia un freschissimo autunno per alleviare i tormenti del caldo estivo. Niente di nuovo … sotto il sole, dunque. D’altra parte "nessuna novità" non sempre è sinonimo di qualcosa di negativo; nel nostro caso vuol significare che per il quarto anno consecutivo viene pubblicata l’edizione estiva dell’Eco, giunto al numero 22. Procediamo tranquilli, dunque, senza porci programmi a lungo termine, ma allo stesso tempo decisi a proseguire, superando tutte le difficoltà che spesso ci si parano davanti, "come treni", potremmo dire, ma preferiamo una definizione più rurale, più roccaseccana e campagnola, ovvero "come trattori". Per rafforzare questo concetto ci siamo permessi di prendere in prestito la copertina dell’ultimo disco di un gruppo americano ancora non molto conosciuto in Italia, ma che meriterebbe certamente più attenzione: i Tractors. Come i lettori più fedeli ben sanno, l’Eco tratta spesso temi musicali, anche inconsueti, dai personaggi più dimenticati dei nostri anni ’60 a cantanti più recenti ma poco pubblicizzati. Nel caso dei Tractors ci fa veramente piacere spendere due parole su un gruppo che pur non proponendo niente di innovativo ci regala un album (il terzo dal 1994) di quella sana e divertente musica made in U.S.A., che spazia dal country-rock al boogie, dal blues allo shuffle, senza mai cadere nella più melensa ed edulcorata country-music da classifica. Un tuffo su quelle strade polverose di quei vecchi telefilm americani come "Lassie" o "Il carissimo Billy", in quelle fattorie abitate da personaggi con jeans e camicie a scacchi. Anche i testi, pur non essendo particolarmente impegnati, ci offrono uno spaccato della vita rurale di questo ambiente. Se a tutto ciò aggiungete i bellissimi disegni sulla copertina e all’interno del disco, in classico stile anni ’50, che sembrano provenire direttamente da alcune opere del Lorino prima maniera, il quadro è completo. Immaginiamo le vostre facce, giunti a questo punto dell’articolo di fondo dell’Eco, che si staranno chiedendo, perplesse, per quale motivo in prima pagina sia stato dato così ampio spazio ad una semi-recensione di un disco di tale gruppo misconosciuto della provincia americana. Ma è ovvio il motivo! Signori, voi state sull’Eco di Roccasecca, non dimenticatevelo mai, neanche quando siete arrivati alla conclusione (sbagliatissima) che siamo diventati un giornale serio. L’Eco è un giornale locale ma allo stesso tempo internazionale (grazie soprattutto al contributo di Angelo), è un giornale che cerca di fare un briciolo di cultura - soprattutto fermando su carta alcune espressioni dialettali in via di estinzione – ma che cerca anche di lasciare libero sfogo alla fantasia ed alla creatività dei suoi collaboratori, è un giornale particolarmente attento alle arti (alla musica in particolare) ed è, fondamentalmente, per indole ed origini, un giornale rurale. Per tutta questa serie di motivi, e per molti altri che lasciamo alla vostra immaginazione, ecco il perché della copertina dedicata ai Trattori. Sempre diversi, ma allo stesso tempo sempre uguali, innovatori nella tradizione, sperando soprattutto di non risultare mai banali, mai tediosi.

E andiamo avanti, verso il duemila. Come Trattori.