Un anno vissuto ai sepolcri

Gruppo Sepolcro 1998-99

Quella che vi raccontiamo è una storia di argomento calcistico, ma che va oltre la semplice cronaca sportiva. Ve la narreremo, grazie soprattutto alle testimonianze dirette del nostro Franco, periodicamente inviate in redazione in forma di dispacci.

Tutti sanno che con l’avvento delle TV via cavo (a pagamento) come Tele+, parecchi tifosi non possessori di antenne paraboliche e di abbonamenti alla squadra del cuore hanno preso l’abitudine di assistere alle partite presso luoghi pubblici in cui sono installati televisori in tal senso attrezzati. Nella stagione calcistica appena conclusasi, a Roccasecca Alta, due bar hanno offerto questo tipo di servizio: uno trasmetteva le partite dell’Inter, l’altro – che aveva a disposizione tre sale – le partite della Juventus e del Milan. Dal momento che, ad inizio di stagione, tutto lasciava supporre una conferma dello strapotere juventino, i gestori del bar avevano sintonizzato i due apparecchi televisivi delle sale superiori, più capienti, sugli incontri della Juventus, lasciando ai tifosi del Milan una saletta attigua alla sala del biliardo, alla quale si accedeva attraversando il bar in tutta la sua lunghezza (passando quindi nelle sale "bianconere") per poi scendere in un cunicolo strettissimo terminante con alcuni gradini. Sul retro di questa saletta c’è una portafinestra che dà proprio sulla strada, oltre la quale si trova il bar che offre le gare dell’Inter. I tifosi del Milan si trovavano dunque presi in mezzo tra juventini (in alto) ed interisti (oltre la strada). Dopo le prime partite di campionato i tifosi juventini, superiori in numero, hanno cominciato a bersagliare di sfottò i milanisti ogni qual volta questi si accingevano a scendere nel cunicolo. "Essigliè, so arrivate gli milaniste! Iatevenne giù, ca’ aecche ce stanne chiglie bbone. Iatevenne giù, dente agli Sepolcre!" E giù tutti a ridere.

 

 

Dopo qualche tempo la saletta dei rossoneri era universalmente conosciuta col nome di "Sepolcri". In verità, visto che le cose al Milan non andavano poi malaccio, gli stessi tifosi del Diavolo cominciarono ad apprezzare questa situazione vagamente "carbonara" che sortiva comunque effetti globalmente positivi. E si sa come vanno le cose nel mondo del calcio: appena si pensa che qualcosa o qualcuno porti fortuna, non si cambia più, quindi, ben felici di andare ai Sepolcri!

Chi segue il calcio conosce fin troppo bene come è andato il campionato 1998-99, agli altri basti sapere che, tra alti e bassi, le cose al Milan sono andate fin troppo bene, terminando la stagione con la vittoria del 16° scudetto, mentre alle piazze d’onore si sono accomodate la sfortunatissima Lazio, l’incompiuta Parma, l’altalenante Fiorentina e la lunatica Roma; a Juventus ed Inter sono rimaste le briciole, anzi neanche quelle. Potete immaginare dunque il clima che si è respirato, di domenica in domenica, nei suddetti bar.

All’interno dei Sepolcri, in verità, si sono vissuti momenti di grande tensione, soprattutto quando il Milan ha fornito prestazioni sotto tono, a causa del rendimento molto basso di due giocatori in particolare: il francese Ba e il tedesco Ziege. Contro di loro si sono scatenati gli strali dei tifosi più accesi. "Manneggia a Ba e a chi ce l’ha purtate! Dìchene ca gli vole gliù Real Madrid. I portatecélle no? Sennò ce li porte ie a Madrid, colla macchina mea!"

Il controllo sui tifosi che potevano accedere ai Sepolcri era severissimo. Chi vi scrive, presentato da Franco, con referenze decennali, mostrava anche la carta d’identità dove faceva bella mostra il cognome MILAN (il massimo per un tifoso!). Ebbene, anche di fronte a tanta esposizione, il capotifoso, rivolgendosi a Franco, chiedeva: "Sì vabbè, ma chiss è proprie degliu Milan?".

Con l’andare del tempo e con la situazione di classifica sempre più buona del Milan, il numero dei tifosi che presenziavano al rito della domenica andava progressivamente aumentando, come ci raccontava Franco in un messaggio datato 28 gennaio: "Quello che è successo ai Sepolcri è inimmaginabile, il tifo era da stadio. E’ venuto un tifoso da San Giorgio. Pasquale, colui che segna le presenze, dopo la partita gli ha detto <Vagliò, mò tu adda venì sempre> e un altro ha subito gridato <’n applauso pe gliù vaglione!> e giù un fragoroso applauso."

In un altro dispaccio del 15 febbraio si legge che "Ieri i Sepolcri erano intasati. Prima di entrare c’è stata una lite. Infatti Pasquale, capotifoso ma anche campione del locale Circolo Bocciofilo D.L.F. (DopoLavoroFerroviario), pare si fosse fatto eliminare con la propria squadra, pur di giungere in tempo al bar per vedere la partita del Milan. Ovviamente le accuse sono state pesanti. Per prendere posto ormai bisogna arrivare almeno 20 minuti prima dell’inizio della partita anche se per i <portafortuna> i posti sono sempre riservati."

E ancora "Ieri, in attesa della partita vi sono stati degli sfottò tra le due fazioni:

<Aho! Chiglie traditure de Lippi se n’è ite, ce penza Ancellotti mò>

<Ma glie fate iucà immése?> (come a dire: a voi servirebbe come giocatore non come allenatore, uno come Ancelotti)

E al gol di Tuta (attaccante, si fa per dire, del Venezia):

<Sì, sì, gli sente mò gli scapezzune!>

Ad aprile si entra nella fase calda del campionato. In due occasioni, visti i risultati delle due squadre, opposti alle previsioni, i gestori del bar preferiscono privilegiare i milanisti, promuovendoli nelle sale superiori, destinando i pochi juventini rimasti assidui nei Sepolcri. Ma dopo due pareggi, i rossoneri pretendono il ritorno ai Sepolcri, dove le cose vanno sempre bene (vedi Milan-Sampdoria!) anche se questo vuol dire stare in tanti inzeppati nella piccola stanza con pochissime possibilità di movimenti e di … respirazione, causa scarsità di spazio e di aria.

Si arriva alla domenica di Udinese-Milan. Ecco il resoconto particolareggiato dell’evento.

"Ore 15.20, nei Sepolcri tutto esaurito. Ingresso dal retro. Barista con bevande varie nel corridoio (per interesse e per precauzione). Le sale di sopra sono zeppe di gufi interisti, laziali e juventini, più due albanesi (tifosi del Milan) che chissà cosa avranno pensato e capito. Il bar confinante è anch’esso sintonizzato su Udine.

Tensione altissima; davanti al bar si discute animatamente. Inizia l’incontro in un silenzio assoluto, solo i gufi sfottono. Rigore! Boban fa 1 a 0 per il Milan! Esplodono i Sepolcri! Il lampadario cade colpito da non so che cosa. Iniziano i cori antigufi. Arriva il 2-0: urla più forti e prolungate. Ancora due gol e allora si assiste ad un tentativo laziale di entrare nei Sepolcri, tamponato dal barista e dal suo aiutante prontamente accorso. Al quinto gol del Milan, alcuni tifosi estremisti escono dal locale per sfottere in viso gli avversari fino ad entrare nell’altro bar. Lite e qualche tentativo di ceffone, non si sa se andato a buon (!) fine!

Il capotifoso Pasquale tenta di urlare – ma in realtà il suo è ormai quasi un rantolo – la frase <A chisse glie sdellenzame!> laddove sdellenzare significa <ridurre in pezzetti piccolissimi>.

L’entusiasmo è indescrivibile e alla fine dell’incontro viene esposto il cartello SONO AMMESSI I GUFI.

Quando mancavano poche gare alla fine del campionato e Lazio e Milan erano ormai divise solo da un punto, l’atmosfera ai Sepolcri raggiungeva il suo zenit. Pensiamo sia sufficiente questa descrizione tratta dall’ultimo dispaccio di Franco, che ci porta per un attimo nel piccolo locale saturo di "odori" e "rumori" vari:

"Domenica ai Sepolcri alle 15 era già tutto esaurito (eppure le partite cominciavano ormai alle 16, n.d.r.). Il pavimento era umido e scivoloso per quanta gente respirava all’interno della stanza e non si riusciva a sentire le parole del commentatore per quanti cori (lato Juve e Milan) si facevano…"

Come è andata a finire si sa. Sul filo di lana il Milan ha vinto il titolo ed i Sepolcri sono così assurti a Tempio del tifo rossonero. La domenica che ha sancito la vittoria del Milan, dopo la sofferta trasferta di Perugia, i Sepolcri sono andati letteralmente a fuoco e da lì sono partite le spedizioni dei tifosi in festa per un successo francamente insperato e che probabilmente, proprio per questo, veniva festeggiato in maniera smodata e pittoresca.

Quello che ora resta difficile da capire è cosa succederà alla ripresa del campionato. Come squadra vincitrice infatti, il Milan avrebbe diritto alle sale superiori, anche per motivi di partecipazione. Ma saranno in grado i tifosi, così strettamente legati alla cabala, di rinunciare allo scantinato sordido e buio ma "vincente" in cambio di un po’ di spazio e di comodità in più?

Ai futuri dispacci di Franco l’ardua sentenza!

 

Gruppo dei Sepolcri in azione