ECO REVISITED

 

Continua la pubblicazione degli articoli dei vecchi numeri dell’Eco, un’iniziativa che ha reso felici tutti quei lettori che, non avendo i numeri arretrati, hanno finalmente potuto leggere ciò che avevano soltanto ascoltato nei racconti tramandati da amici e parenti più fortunati, possessori dei primi "Eco". Questa "rivisitazione" antologica viene presentata con una nuova impaginazione e l’aggiunta, quando è possibile, di fotografie appropriate che nelle edizioni originali erano assenti. La maggior parte degli articoli in oggetto risale a circa quattro anni fa. La vicenda presentata in questa occasione è stata pubblicata sull’Eco di Roccasecca numero 4, pag. 8, dell’ottobre 1996.

La Festa di San Rocco:

Il Sacro ... ed il profano

Dalla parte dell’oca

Che durante le Feste del Santo Patrono si mescolino spesso aspetti sacri con risvolti pagani, non è certo una novità. Quante volte, proprio in occasione di festività quali l’Assunta a Roccasecca o San Rocco nell’omonima frazione, si sono scatenate polemiche tra coloro che apprezzavano la presenza di cantanti, animatori della TV, saltimbanchi e mercanti d’ogni genere e rango, e coloro che, viceversa, pretendevano che prevalesse la sacralità dell’evento, con le tradizionali processioni, veglie e celebrazioni religiose varie, allietate al massimo dalla banda locale! Costoro si scagliarono furiosamente contro i "Messaggeri della perversione e del consumismo", quali Sabani (e videro giusto!), i Mattia Bazar, gli Equipe 84, Elio Grassindonio, Bobby Solo, Ivan Graziani, ed i vari Maghi ciociari; guidarono le sacre crociate contro la presenza di "scostumate senza vergogna" come Marina Marfoglia, Viola Valentino, Carmen Villani e Tiziana Rivale. Noi non vogliamo prendere le parti degli uni o degli altri, anche se dobbiamo dare atto al "versante San Rocco" di essere stato sempre un po' più emancipato rispetto a Roccasecca Scalo. Ciò che necessariamente abbiamo il dovere di DENUNCIARE, da queste colonne, è l’indegno spettacolo a cui abbiamo assistito durante l’ultima edizione della Festa di San Rocco.

Tra le varie "Ruote della Fortuna", più o meno pilotate, trovava posto un Gioco (!!!) che coinvolgeva una povera oca (viva!), costretta a girare intorno, subendo il lancio di cerchi di plastica dura da parte di assatanati concorrenti (!!!), con palloni Santos in palio (valore di £. 3.000!).

La squallida esibizione è comprovata dalla foto che pubblichiamo, scattata furtivamente (vogliateci scusare per la scarsa qualità della medesima). Sulla vicenda è voluto intervenire pubblicamente il dottor Fabrizio Di Cioccio, il quale, oltre ad essere il coordinatore unico della "Organizzazione per la salvaguardia e protezione della farfalla", è anche, dalla sua fondazione, presidente della "Opera maternità e infanzia dei volatili, bipedi e pennuti della Ciociaria".

 

"E’ stato uno spettacolo disgustoso e rivoltante! - ha tuonato Di Cioccio da Berna, dove si trova attualmente, in conclave con gli esperti svizzeri del settore - Uno spettacolo indegno di una società che si dichiara civile a parole, ma poi non dimostra questa civiltà con i fatti, se non censura e non condanna simili aberranti manifestazioni. L’oca va rispettata, come qualunque altra creatura di Dio, non va vilipesa, maltrattata, umiliata in questo modo. Noi Condanniamo fermamente gli organizzatori, i gestori ed anche coloro che hanno "giocato" urlando e sghignazzando nei confronti di quella povera bestiola, divenuta un pietoso oggetto del vizio nelle loro mani. A coloro che hanno ideato, curato e messo in scena questa squallida rappresentazione, proprio sulla terra di San Rocco, protettore degli animali, e proprio nel giorno della Sua festa, ci rivolgiamo, consentitecelo, facendo nostre le parole di una vecchia, ma sempre attualissima canzone di Bob Dylan:

"Voglio farvi una domanda

Il vostro denaro vale così tanto

Vi comprerà il perdono?

Pensate che potrebbe?

Io penso che scoprirete

Quando la morte esigerà il pedaggio

Che tutti i soldi che avete accumulato

Non serviranno a ricomprarvi l'anima"

 

Con queste durissime frasi (tratte da Masters of War, 1963, n.d.r.) si è conclusa la ferma condanna del Di Cioccio, che vede, e ci sembra doveroso, la Redazione tutta dell’Eco pienamente d’accordo. Da un picco del Monte Cairo, segnali di fumo hanno portato la solidarietà all’oca da parte del nostro inviato sulle Montagne Sacre, Aquila Solitaria. Dalle Cascate delle Marmore è giunto, via piccione viaggiatore, il telegramma di sdegno firmato dalla nostra collaboratrice, prof. dotta Paola Gobbetti. Altri messaggi dello stesso tenore sono giunti dall’Australia, da parte del professor Angelo Scienziato, notissimo Amico degli Animali, e da Cuba, dove si trovava per una breve vacanza, il dottor Celestino Abbatecola, nostro esimio collaboratore, il quale, appena appresa la notizia, si affrettava a ritornare in sede per partecipare di persona alle iniziative ed alle manifestazioni intraprese. Lunga vita all’oca!

(Il Direttore)

 

Il turpe "Gioco dell’Oca", colto tempestivamente, anche se con una macchina non professionale, dal nostro Direttore, che passeggiava tranquillamente con la famiglia ed alcuni amici e parenti tra le bancarelle della Festa.