ECO REVISITED

 

Le vostre numerose richieste ci hanno spinto a proseguire la pubblicazione di quei vecchi articoli apparsi sui primi numeri dell’Eco e oramai pressoché introvabili. A quell’epoca - e parliamo di circa quattro anni fa ed oltre - i lettori "echiani" erano notevolmente inferiori di numero e sono moltissimi coloro che oggi, grazie a questi "Eco revisited", hanno finalmente potuto leggere ciò che avevano precedentemente ascoltato in racconti tramandati da amici e parenti più fortunati, possessori dei primi "Eco". Questa "rivisitazione" antologica viene presentata con una nuova impaginazione e l’aggiunta, quando è possibile, di fotografie appropriate che nelle edizioni originali erano assenti. L’articolo proposto in questa occasione risale all’Eco di Roccasecca numero 5, pag. 6, pubblicato nel dicembre 1996. Siamo di fronte ad una storia tanto reale quanto … insolita, vissuta personalmente da chi vi scrive e che ancora stenta a crederci!

 

Storie di vita vissuta

Peccatori ... e Santi...

 

La storia che andiamo a raccontarvi potrebbe apparire poco credibile, ma, fortunatamente, ha la possibilità di essere corredata con la fotografia che ne è elemento fondamentale. In occasione delle vacanze estive di circa due o tre anni orsono, un gruppetto di amici formato da Franco Nardi e signora Maria Antonietta, Ferdinando Vicini e Patrizia, Riccardo Milan e Miria, Gianni Sarro e Vincenzo Lorino, si recò a San Giorgio a Liri, per la tradizionale visita al "Loch Ness Pub". Usciti dal locale, dopo una frugale cena, i nostri si misero tranquillamente in cammino lungo le rive del canaletto, attirati dalla possibilità di fare una riposante passeggiata nella frescura notturna e al chiar di luna. Giunti nei pressi di alcuni manifesti pubblicitari, Ferdinando, Vincenzo e Gianni decisero di farsi immortalare presso di essi, per avere un ricordo della imminente festività del santo Patrono, San Rocco. Il Santo difatti era raffigurato su due manifesti, con l’aureola e l’immancabile cane accanto. Altri due manifesti rappresentavano altre manifestazioni in programma nel paese nei giorni successivi, ed un quinto raffigurava una procace ballerina, o intrattenitrice, destinata a ricoprire un ruolo importante nella fase non religiosa delle feste di Ferragosto.

I tre amici si misero in posa, ed il caso volle che proprio il manifesto con la ballerina rimanesse bene in vista, non coperto dai fotografandi. Scattate alcune istantanee, la serata proseguì ancora per un poco, dopodiché tutti tornarono a casa e nessuno ripensò a quella inquadratura, finché non vennero sviluppate le fotografie.

Quale non fu la sorpresa!!! La foto, molto nitida nonostante la scarsità di luce, rappresentava i tre villeggianti, i due manifesti di San Rocco e quelli delle altre due attrazioni in programma, molto chiari e a fuoco, mentre l’immagine della procace signorina (soltanto quella!!!) appariva sfocata, abbagliata, con un fastidiosissimo riflesso che ne impediva la visione quasi totalmente. Neanche il fotografo che aveva sviluppato i negativi seppe dare una giustificazione al fatto, e l’unica conclusione possibile fu quella di un "intervento" di San Rocco stesso, che probabilmente non aveva ritenuto l’oggetto di quel manifesto consono alla serietà ed alla severità che l’aspetto religioso della festività sicuramente esigeva.

Pertanto ai nostri amici non rimase che prendere atto della volontà di San Rocco, e di subire i salaci commenti delle rispettive consorti che non si fecero mancare l’occasione per evocare una non meglio identificata "giusta punizione divina".

Così finì questa storia di peccatori e di ...Santi.

 

 

Da sinistra, Vincenzo, Ferdinando e Gianni, e … l’immagine "fantasma".