Ricordi del tempo di guerra

IL PANTHER CON LA FASCINA

 

Con questo articolo inizio la mia collaborazione con la prestigiosa testata dell’Eco di Roccasecca, dopo esserne stato sin dall’inizio un attento lettore.

Ebbene, i miei articoli verteranno principalmente su aspetti inediti, raccolta di foto e quant’altro riguardi la storia di Roccasecca durante il recente conflitto mondiale. Sono da sempre un grande appassionato di storia e mi sono concentrato a ricercare notizie inedite, foto e tutto quanto possa ricostruire un tassello della nostra storia.

Roccasecca fu coinvolta nel turbine degli eventi che interessarono la battaglia di Monte Cassino, e dal novembre 1943 al 25 maggio 1944 (giorno della liberazione di Roccasecca), il nostro territorio visse dei momenti terribili di cui bisogna conservare la memoria.

I nostri nonni e genitori hanno vissuto in prima persona tali eventi, e i loro racconti dovrebbero essere gelosamente custoditi, affinchè anche i nostri figli ne sentano il significato più profondo.

Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in alcune foto scattate a Roccasecca, queste che vi presento riguardano dei Panther V ovviamente tedeschi.

Innanzitutto bisogna considerare che nel Gennaio 1944 il Comandante Tedesco in Italia Kesserling, trasferì alcune unità della divisione corazzata “Hermann Goering” nelle campagne sotto Caprile, nei boschi sottostanti, quale riserva strategica per la prima linea di Cassino; all’indomani dello sbarco di Anzio del 22 Gennaio 44, alcune unità furono trasferite in quella zona ma alcuni carri rimasero a difesa della Statale

 

Casilina, importante arteria di collegamento. A conferma della importanza strategica di Roccasecca, bisogna considerare inoltre che nel palazzo Cangiano, ex Ristorante Marciano, si trovava inoltre il comando del 14 Corpo d’Armata, comandato dal Generale Friedolin Von Utterlin, sul quale tornerò in un prossimo articolo.

 

Ebbene nella prima foto vediamo il carro mimetizzato all’interno dell’ingresso di una abitazione… avete riconosciuto quale è; si è la casa di Riccardo Milan al bivio del semaforo  di Roccasecca! Solo che oggi al posto del cancello vi è il bar. Si nota che il carro è stato coperto alla meglio, per sfuggire da eventuali attacchi aerei.

 

 

Ora capite perché l’articolo si chiama il Panther con la fascina, perché nella parte anteriore è stata legata una fascina di legna, sicuramente un mezzo per riscaldarsi dai rigori dell’inverno piuttosto che per mimetismo.

Ma la spiegazione più verosimile potrebbe essere il tentativo di nascondere l’assenza della mitragliatrice; infatti questi Panther V appartengono tutti al primo modello, AUSF D, costruito tra il 1942 e il 43 dalla Man, e sono sprovvisti di mitragliatrice sia nel carro che in torretta. Ciò costituiva un grosso handicap in caso di contatto ravvicinato con il nemico.

Pertanto dissimularne l’assenza, infatti la fascina è posizionata proprio dove nei modelli successivi vi è l’arma, poteva risultare un utile deterrente alle truppe nemiche di avvicinarsi al carro.

 

 

Nella seconda foto lo stesso carro è in movimento e si nota sulla destra la casa cantoniera che ancora oggi esiste vicino al Bar Mollicone che, come si vede, all’epoca non era stato costruito.

 

 

Nella terza foto il carro si trova davanti dove oggi vi è la macelleria Munno; si vede la scritta di un’attività commerciale…qualcuno sa dire di quale attività commerciale si trattasse?

 

Si vede anche il numero del carro “531”.

 

 

Nella quarta foto si vede un altro Panther, numero di matricola “233”, mentre svolta per una traversa, e si nota anche passare un “Kettenkrad”, curioso veicolo dell’esercito tedesco con la parte anteriore di una moto e dei cingoli dietro. All’angolo della strada si vede un ceppo chilometrico di marmo e sopra vi è scritto “Via Casilina”.

Non ho scoperto  quale sia il posto… qualcuno sa riconoscerlo o si ricorda quel cippo?

 

 

Nella quinta foto dello stesso carro “233” si può notare come il capo carro, in uniforme rigorosamente “nera” come tutti i carristi germanici, stia parlando con la radio all’equipaggio.

 

 

Nella sesta foto si vede il famoso carro con la fascina posizionato sulla Via Casilina, si possono riconoscere sulla sinistra i familiari rilievi della Chiesa di S.Maria e relativo Castello ed in basso anche l’abitato di Castrocielo.

 

Nell’ultima foto si vede un Panther distrutto alla Stazione di Roccasecca.

Non sappiamo se si tratti di uno dei carri ritratti nelle foto precedenti, ma il pensiero che lo sia comunque crea un certo turbamento.

 

 

Per dovere di cronaca devo informare che le prime cinque fotografie  sono tratte dal libro “Panther in action” Armor number 11, Squadron Signal Pubblication;

 

l’ultima, viceversa, è tratta dal libro pubblicato dal Comune di Roccasecca “23 ottobre 1943-distruzione della Stazione di Roccasecca ”.

Devo inoltre ringraziare l’amico Mauro Lottici per la preziosa ed indispensabile collaborazione e segnalare che unitamente a Marco Marzilli ha pubblicato il libro “Cassino 44’ Immagini dalla Memoria” veramente molto completo e pieno di fotografie inedite.

 

           

 

Alla prossima.

                                          

Roberto Molle