Il nostro inviato speciale dalle Marche ha incontrato Francesco Guccini. Ne è uscita un’insolita intervista in cui si è parlato più di calcio (vero) che di musica. Soltanto Ferdinando poteva riuscire in un’impresa simile!

 Vicini incontra Guccini

Canzoni e Palloni

 

 

Antefatto : il 25 novembre scorso Francesco Guccini tiene un applauditissimo concerto ad Ancona e Alessandro Corallo, centravanti infortunato dell’Ancona calcio, nonché suo grande fan, va a trovarlo prima dell’esibizione. Corallo regala a Guccini la sua maglia numero “9”, perché Alessandro è un puro, uno di quelli che ancora credono che un centravanti debba portare sulle spalle il “9”, appunto, e non altri strani numeri lunari magari ispirati dagli anni del nonno, o peggio da tendenze politiche legate ad un tragico passato.

Guccini nell’occasione si dimostra appassionato di calcio e grande tifoso della Pistoiese. Incredibile ! Il cantautore fraternizza con il giocatore che, nonostante la gamba ingessata per il grave infortunio al ginocchio patito proprio la domenica precedente, riacquista il sorriso e l’entusiasmo per cominciare il lungo e duro periodo di recupero.

 

Seguito : 16 marzo u.s., San Benedetto del Tronto. Altro concerto di Guccini, al quale il Messaggero decide di mandarmi per farne un pezzo, tenuto conto della mia conoscenza dei luoghi e del personaggio.

Il solito Corallo viene a saperlo dall’addetta stampa dell’Ancona, Mariolina, attuale compagna del capo dei servizi sportivi della redazione anconetana del Messaggero,.

Corallo mi chiama subito e mi dice : “ O mi porti con te o non ti rilascio più un’intervista finchè gioco al calcio……”

Scopro che anche Cerioni, secondo portiere dell’Ancona è un fan di Guccini, e partiamo insieme.

Concerto stupendo e poi siamo ammessi nel backstage, così direbbero gli inviati “seri”, per l’intervista da me prenotata.

Invece Guccini, come ci vede riconosce un po’ a fatica Corallo ma poi dice al suo entourage “Ma dai, quale sala stampa, facciamo qui nel camerino”.

Descrizione del camerino di Guccini a S. Benedetto : trattasi dello spogliatoio del Palasport in cui lui ha appena fatto la doccia e si sta asciugando i capelli; si siede accanto ad un tavolo lì preparato con formaggi, salumi, olive, prosciutto, salame, pollo arrosto con patate e, soprattutto, diverse bottiglie di Verdicchio.

Ci invita a sederci e comincia a parlare. Di musica penserete voi, è invece no !

Qui arriva la sorpresa, Guccini si rivela un grande tifoso di calcio ma, naturalmente, non di una delle solite squadre che vanno per la maggiore. No. Lui tifa spudoratamente per la Pistoiese !

E allora giù battute sull’Ancona per Corallo e sul Genoa per quelli del suo staff quasi tutti di fede genoana.

Il Genoa è sotto di noi e li rimarrà…Corallo, diglielo tu che te ne intendi che la Pistoiese se volesse andrebbe in serie A. Ma lì c’è gente poco seria e allora meglio restare in B”

Poi rivolto a me e a Corallo, visto che proprio la domenica prima c’era stata Pistoiese – Ancona terminata 1-1 : “Abbiamo pareggiato in pieno recupero perché non fanno giocare dall’inizio Bizzarri. Lui è un grande, visto che gol su punizione che vi ha fatto ? Però è uno di quelli coinvolti nella storia della combine con l’Atalanta. Ma va a vedere chi non lo è, forse anch'io”:

Battute in libertà, del tipo “Corallo, la tua maglia la conservo perché ha il ‘9’ non il ‘27’ o il ‘42’.

Poi la sua amicizia con Andrea Agostinelli ex calciatore della Lazio e allenatore della Pistoiese lo scorso anno e della Ternana quest’anno.

Ho fatto un concerto a Terni, lui è venuto a salutarmi dopo e io gli ho chiesto come andava la squadra. Lui mi fa “benissimo”; io lo guardo stupito. Solo dopo ho capito che parlava della Ternana e non della Pistoiese”.

Mentre bevevamo e lui firmava qualche autografo a ragazzi e signori di ogni età lui dice: “Una volta era raro che un calciatore amasse le mie canzoni, adesso invece ce ne sono parecchi. O sono cambiato io oppure sono cambiati loro, Chissà…..”

Corallo lo guardava estasiato, lui fra un oliva e un bicchiere parlava con quel tono fra l’ironico e il grottesco che usa anche per le sue affabulazioni sul palco.

Si parla con le frequenti interruzioni della  gente che viene a chiedere autografi. Un ragazzino tredicenne, o giù di lì, gli si avvicina dicendogli “Signor Francesco… “ e lui di rimando “Si al signor aggiungi magari anche Gentiluomo, duca, conte marchese…” e  giù una risata e una pacca sulla spalla del ragazzo. Atmosfera rilassata, nessun controllo particolare, nessuna guardia del corpo schizzata o manager ringhioso e famelico. Tutti quelli che sono con lui scherzano e ridono in libertà. I musicisti, dal maestro Vince Tempera (reduce dagli stravizi di Sanremo, dice Guccini ) ad Ares Tavolazzi, dal mitico batterista Ellade Bandini, che merita l’aggettivo ormai abusato solo per aver suonato con lui e con De Andrè, al chitarrista argentino Flaco Biondini, ormai insieme da anni danno l’idea di una combriccola di amici. Insomma, zero divismo, zero arie da grandi della musica, zero presunzione, zero tutto ciò che di solito riempie personaggi famosi e meno famosi del mondo dello spettacolo. Guccini è davvero un'altra cosa, e non solo per i contenuti delle sue canzoni.

Gli faccio notare che non ha eseguito uno dei suoi brani da me preferito in assoluto, Canzone quasi d’amore, e lui mi guarda e dice “Toh, non avrei mai pensato che ad un tipo serio come te potessero piacere simili cosacce, ma se vuoi rimediamo qui….” Altra risata, ma il tempo è volato ed è ora di andare.

Ma prima di lasciarlo dalle nebbie della mia memoria emerge un particolare di cui avevo parlato con il Direttore di recente e gli chiedo : “ Ma come fu la storia dell’inno del Modena calcio scritto negli anni ’60 e cantato dall’Equipe 84 ?”

E lui prontissimo : “ Si, il titolo era “Vola canarino va”. Mi chiamò un giorno Victor e mi disse “c’è da fare l’inno del Modena”. Ma non avrei mai pensato che qualcuno lo ricordasse, sinceramente…”

Ha accompagnato quelle parole con uno sguardo molto strano a me rivolto, come per dire “ Ma questo è malato”, e in un certo senso non aveva tutti i torti.

Siete d’accordo ?

 

 

                                               Ferdinando

 

 

Precisiamo che l’articolo non è – una volta tanto – un’esclusiva assoluta dell’Eco, ma una elaborazione in seconda battuta dopo la pubblicazione della prima stesura sul “Messaggero” edizione di Ancona.