Fatterelli

 

Durante una delle solite sfide di cartello, nel panorama calcistico roccaseccano, si susseguivano, senza sosta, scontri duri tra il centroattacco e lo stopper avversario. Quest’ultimo, un noto medico di Roccasecca con la passione del football, continuava a commettere una infinità di interventi ai limiti (e oltre) del regolamento, quasi sempre impuniti. L’attaccante si lamentava in continuazione, ma l’arbitro non se ne dava per inteso, finchè, all’ennesimo fallo subìto, e non fischiato, cadde urlando e gesticolando a terra, con colorite invettive nei confronti del rude difensore. Questi, per niente impressionato da quella scena, dopo aver allontanato il pallone, e quindi la minaccia per la propria squadra, si rivolse così all’avversario:

- "Dai, alzati e gioca!"

E quello, ancora per terra, reggendosi la caviglia martirizzata, gli disse di rimando:

- "Dottò, e che ‘ttaggia portà la lastra pe’ famm’ fischià la puniziò!"

 

 

 

Il secondo aneddoto si svolge in una calda serata del 1977. Un folto gruppo di tifosi si era ritrovato al Dopolavoro per assistere alla finale di Coppa Italia tra Milan ed Inter, vinta dai rossoneri per 2-0 (reti di Maldera III° e Braglia, n.d.r.).

L’Inter era la favorita della vigilia, ma si trovò di fronte una squadra molto motivata che, per riscattare un campionato storto, giocò la "partita dell’anno" e vinse, grazie anche ad alcune sviste arbitrali. Nelle interviste del dopopartita, Mazzola, non volendo esprimere commenti negativi sull’arbitraggio, se la cavò con una citazione dantesca: "Vuolsi così colà ciò che si puote..".

All’uscita dal Dopolavoro le discussioni si fecero sempre più animate, con i milanisti scatenati negli sfottò e gli interisti a ribattere con i presunti danneggiamenti arbitrali. Uno di questi tifosi nerazzurri disse: "Ma come non è vero che l’arbitro ci ha fatto perdere! L’ha detto pure Mazzola!".

E un milanista - che chiameremo Raffaele - gli rispose: "Sì, sì. A Mazzola gli è rimasto soltanto di parlà in dialetto milanese!"

Mazzola: "Vuolsi così colà..."

 

 

 

Due regole di Tommasino Sacco

Il "mister" del Roccasecca, Tommasino Sacco, completava gli allenamenti con importantissime lezioni teoriche. Un suo assunto fondamentale era il seguente: "il fallo laterale a proprio favore non va MAI battuto dal libero in zona difensiva e dal centravanti in zona d’attacco!". Ebbene, ancora oggi, in un Lazio-Milan del gennaio scorso, abbiamo visto commettere errori che evidenziano l’assoluta ignoranza, da parte dei grandi soloni del nostro calcio. delle regole basilari di Tommasino Sacco.