Immagini del tempo di guerra

Il Panther a Casa Sarro

Restiamo in casa Sarro per pubblicare un documento di straordinaria importanza, proveniente dall’archivio personale di Roberto, che ringraziamo calorosamente.

Si tratta di una foto scattata durante la guerra, presumibilmente all’inizio del 1944. Probabilmente lo scatto viene appena dopo l’altra foto che l’Eco ha pubblicato nel n. 30, sempre fornita da Roberto.

In entrambe le istantanee è ben visibile "Palazzo Sarro" su due lati: quello "fronte Casilina" (come se la foto fosse stata scattata dalla Casa Cantoniera) e quello "posteriore" rispetto all’entrata principale su Via Piave.

E’ impressionante pensare che questi stessi luoghi in cui ho vissuto pacificamente per tanto tempo, un giorno neanche lontanissimo furono oggetto di tali drammatiche situazioni.

Guardiamo insieme le due fotografie. La prima è la "vecchia".

Si osserva il carro armato – Panther – che si trova nello spazio, allora vuoto, dove oggi sorge la parte di casa "nuova" corrispondente al negozio del BAR PINO. Due uomini armeggiano sul carro: soldati, civili? Non possiamo dirlo con sicurezza. In questa foto non si scorge il lato di casa prospiciente la Via Casilina, ma solo il lato che da anni è ormai coperto dal nuovo fabbricato sorto tra le due case esistenti (Sarro e Renzi). E’ interessante osservare quella piccola finestra in basso a sinistra, ad arco schiacciato, ormai sparita. Poi quella centrale ad arco tondo che dava luce alla rampa della grande scalinata centrale, ormai quasi totalmente coperta.

Infine, più in fondo, la finestra della attuale camera di Gianni, che divenne successivamente porta-finestra quando sorse il terrazzo ed infine murata quando la casa subì ulteriori cambiamenti. Molto ben visibile è anche la parte sinistra del cancello che io non ricordo di aver mai visto, ma sempre presente nei ricordi di "famiglia".

Ed ecco la nuova fotografia che "completa" questo breve flashback dal sapore di macerie e di fumo.

IL Panther si sta muovendo verso la Casilina, non si vede più il lato di casa con le finestre ad arco, ma appare il "fronte Casilina". Perfetta la visione dei due negozi in basso e dei due balconcini corrispondenti alla sala ed all’attuale camera da letto di Riccardo e Miria.

Un grande pannello pubblicitario delle macchine per cucire NECCHI campeggia sul muro al centro dei due negozi. Più in basso, scritta con vernice bianca, c’è la parola tedesca "Stronk" (non visibile, probabilmente per chi ha sotto mano solo la copia cartacea dell’Eco, in cui per ovvii motivi la fotografia risulta più piccola dell’originale; chi ha la possibilità di osservare la foto a grandezza naturale sul sito internet riesce a godere di tutti i particolari). Sulla facciata dove si sta muovendo il carro, in alto a sinistra, è appena visibile il davanzale di una seconda finestra della "sala" certamente finita murata al momento della costruzione della nuova parte di edificio.

Le condizioni in cui versa ciò che dovrebbe essere la pavimentazione di fronte alla casa e una parte di Via Casilina fanno ben capire in quali particolari condizioni si vivessero quei cupi momenti.

Speriamo di raccogliere altre testimonianze simili nel breve futuro.

RM