San Tommaso d’Aquino

“Doctor Angelicus”

 

 

Origini della sua nascita

 

Nel panorama culturale e religioso del Duecento, San Tommaso d’Aquino riluce come un astro di prima grandezza e, per statura spirituale ed intellettuale, resta modello e punto sicuro di riferimento per tutti i tempi.

Il Dottore Angelico, Tommaso d’Aquino, vide la luce nel Castello di Roccasecca (FR), ai primi del 1225, mentre si svolgeva la lotta tra Gregorio IX e Federico II, che ebbe le fasi più acute in Montecassino.

Il Santo nacque da Teodora e da Landolfo d’Aquino; evidentemente il Santo ne portava il cognome. Egli studia prima “Oblato di San Benedetto” all’abbazia di Montecassino, poi all’Università di Napoli dove, contro il parere dei familiari, entra nell’ordine di San Domenico. A Parigi ha come “Maestro” Alberto Magno, mente enciclopedica, il più dotto naturalista dell’epoca.

Dante, nel Paradiso, così fa dire a Tommaso:

 “Questi che m’è a destra più vicino,

frate e maestro fummi, ed esso Alberto

è di Cologna, ed io Thomas d’Aquino”

 

Da giovane frate veniva chiamato Tommaso d’Aquino. Non altro cognome se non quello di d’Aquino. La Sua nascita è quindi gloria di Roccasecca, allora feudo dei Conti d’Aquino.

 Da studente fu chiamato : “il bue muto”. Ma i suoi superiori, ed in particolare il suo maestro Alberto Magno, così ebbero a dichiarare:

 “Questo bue muto farà sentire un giorno i suoi muggiti in tutto il mondo”

 Le opere maggiori di tale grande Teologo sono, senza alcun dubbio, la SUMMA THEOLOGICA e la SUMMA CONTRA GENTILES.

Ma il Santo ci ha lasciato gli INNI più belli della Chiesa, quegli inni densi di dottrina e di acume per la più alta e profonda teologia. Citiamo: LAUDA SION SALVATOREM – PANGE LINGUA – TANTUM ERGO – ADORO TE DEVOTE – VERBUM SUPERNUM.

In una visione avvenuta davanti al Crocifisso, Tommaso ascolta, commosso ed estasiato, le parole rivolteGli da Gesù: “BENE SCRIPTISTI DE ME, THOMA …” e cioè “Tommaso, hai scritto bene di me, quale premio desideri?”

“NIENTE ALTRO CHE TE” fu la risposta del Santo.

Non poteva essere che tale la sua risposta, poiché era veramente grande nell’amore di Gesù Crocifisso.

E’ stato definito : “IL PIU’ SANTO TRA I DOTTI E IL PIU’ DOTTO TRA I SANTI”. Un riconoscimento davvero universale.

A Parigi, nel 1245, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, uniti nell’insegnamento filosoficoe teologico a Bonaventura da Bagnoregio, Doctror Angelicus e Lector Seraficus, contro le teorie aristoteliche che volevano dare alla teologia un substrato più razionale, questi grandi geni e Santi combatterono la battaglia in modo ardito tanto da irradiare il campo di un profondo misticismo. Essi hanno parlato dell’amore di Dio, del prossimo, della carità vera, dei consigli evangelici, specie nella povertà, dei voti religiosi, delle pene e del peccato, per concludere con la grazia che aiuta l’uomo a raggiungere il fine supremo.

 

Orazio Manente

che si onora di essere concittadino di tanto grande genio, Santo e Dottore della Chiesa