Con Dio dalla nostra parte

 

 

 

E

 torniamo a scriver di Guerra in prima pagina, dopo neanche un anno. Non ci fa piacere, anzi! Non ci convincono tutte le giustificazioni dette e scritte “a favore” dell’intervento e delle conseguenti “partecipazioni” a vario titolo. Nazioni “civili” dovrebbero riuscire a trovare qualunque soluzione alternativa alla decisione irreparabile dello scontro, pur sotto il pesante condizionamento dei terribili attentati terroristici. La Vita Umana non va mai derisa e dispersa, come SEMPRE accade in Guerra. Non ho molto da aggiungere a quanto già scritto in precedenti occasioni; mi preme solo ricordare che quando si parla di “perdite” e di “scomparsi”, ci si riferisce a ragazzi partiti “verticali” e tornati a casa “orizzontali”, anche se sembrano solo numeri. Si parla, per ogni 10 morti, di 20 genitori irrimediabilmente distrutti, di figli, sorelle e fratelli privati di un affetto, per sempre. Non si può ignorare questo aspetto, neanche di fronte alla più Giusta delle Guerre, neanche se “abbiamo Dio dalla nostra parte”.

Lascio alle lettere (all’epoca censurate) dei “ragazzi” spediti al fronte nel 1915-18, il compito di illustrare con più cognizione di chiunque altro, la vera “essenza” di un qualunque conflitto.

Gli errori ortografici non sono stati corretti.

 

1/12/915: … Fino che eravamo al masatorio in prima linea, in rischio di farci macelare ogni minuto, ci trattavano (i superiori) un po' meglio, perché avevano paura di noi e quando si fa per avanzare cridavano avanti, avanti altrimenti vi sparo…

 

24/4/1916: Quando è dopo che si è conquistato? Una 50 metri di roccia viva. Quanti sono i morti? 500-600 secondo l'accidentabilità che permette il terreno…

 

 7/2/1916: Come pure al S. Michele che si può chiamare cimitero e via via sono andato sette o otto volte a lassalto senza conquistare niente...

 

21/2/1916: in risposta ad una ragazza che esaltava la guerra: … Se quella signorina, pur essendo stupida, avesse visto qualche testa volare, qualche grappolo di uomini sparire, allo scoppiar di un obice, senza che se ne possa trovar neppure un osso allora mi avrebbe scritto altrimenti.

 

5/4/1916 …Povera nostra gioventù … che peccato abbiamo commesso? Povere madre che perdono i loro figli! Spesse volte ci guardiamo l'un l'altro in faccia vedendoci così lacerati di fame e di sonno le lacrime ci riempiono gli occhi come bambini…

 

Fronte occidentale 1916: Vi sono truppe allo scoperto, sotto il tiro del cannone nemico, con 15° sotto zero, e si vuole che avanzino. Muoiono gelati a centinaia e ciò è ignorato dal paese. Gli ufficiali più arditi hanno crisi di pianto di fronte alla vanità degli sforzi, davanti all'impossibile. Sull'Isonzo si muore a torrenti umani e nulla finora si è raggiunto.

 

18/6/1917: i nuovi arrivati sono tutti della classe del 98, è una cosa da non credere vedere questi ragazzi … li mandano sotto il fuoco come tanti innocenti, senza avere nessun risultato … avrò sempre ricordo di questo tristissimo mese, che costò migliaia di belle giovani vite che si sono sacrificati così serenamente sperando sempre che fosse l’ultima, ma ecco che finito questo macello questi illustri assassini ne preparano subito un altro.

 

6/9/1917: Ti scrivo mentre cammino per il Carso dove dobbiamo morire per quei vigliacchi di signori che vogliono la guerra. Se avrò fortuna di far ritorno il primo che mi si affaccia per dir qualcosa della guerra, sarà la sua morte. Fanno imparar a far l’assassino, più ne uccidi e più ti danno decorazioni …

 

Il Direttore