Eco Revisited

Sull’onda delle richieste di tantissimi vecchi lettori dell’Eco che non possiedono più i numeri originali della rivista, prendendo anche ispirazione dall’articolo “serio” dedicato al tennis da Gianni, proprio su questa edizione numero 46, vi proponiamo uno degli articoli più lontani, risalente addirittura al n. 2 de “L’Eco di Roccasecca”, Agosto 1996, sezione “Sport / Tennis” scritto proprio da … Gianni, sotto l’appellativo di Aquila Solitaria. Si tratta di una di quelle composizioni, quasi totalmente fantasiose, che riempivano le prime edizioni, delizia dei lettori più arguti. Curioso che alcuni dei personaggi coinvolti, loro malgrado, siano ora tra i collaboratori più assidui.

 

Tennis

Gli Internazionali di Roccasecca

Dal 24 giugno al 7 luglio si è svolto presso il nuovo Circolo del tennis di Roccasecca il I° Torneo Alicantro d’Oro.  Il nuovo impianto offre ai soci e frequentatori 18 campi: 10 in terra battuta, 5 in cemento e 3 in erba. Al via il tabellone presentava 132 iscritti, provenienti, oltre che da Roccasecca, da Caprile, Atina, Castrocielo, Piedimonte e Vico Equense, oltre che tre campioni romani: Guglielmo “Smash” Fazzini, Guido “Jimi” Presti e Luigi “Abdullah” Probbo. Proprio questi tre, insieme all’outsider, Clemente Zamparutti di Piedimonte San Germano, che si fa chiamare anche “Probbo 2”, sono stati i semifinalisti della manifestazione.

Le due partite si sono svolte in un assolato pomeriggio. Il primo incontro ha visto di fronte Fazzini e Zamparutti. La classe, lo stile e la potenza del romano facevano sì, che il pronostico fosse tutto per lui.  Il primo set non suscitava particolari emozioni e Fazzini se lo aggiudicava infatti 6-2.  Ma nel secondo set il romano, sul 4-3 al servizio, si irriggidiva: il suo delicatissimo equilibrio emotivo si inceppava, tremori, esitazioni, crisi d’identità, lo portavano a perdere il set al tie-break (7 punti a 0 per Probbo 2). Il terzo set si metteva subito male per l’idolo delle ragazzine e Zamparutti cullava il sogno della finale: sul 2-5 Fazzini riusciva ad annullare 3 match-points.  Ma poi si risvegliava, grazie anche all’incitamento del pubblico femminile, infilando 4 giochi consecutivi e chiudendo vittorioso 7-5.

L’altra semifinale si presentava più appetitosa per lo spessore dei due giocatori. “Jimi” Presti, con l’immancabile completo nero e la fascia tra i capelli simil-crespi, contrapposto al Probbo originale, sceso in campo con la divisa dell’Esercito Borbonico di Francischiello.

 

E’ una semifinale che ogni torneo vorrebbe avere! L’acerrima rivalità che divide i due è leggendaria, risalente addirittura ai tempi della scuola, quando Probbo aveva l’abitudine di arrivare silenziosamente alle spalle di Presti, mentre questi, noto playboy, era impegnato con qualche ragazza, e urlargli nelle orecchie a squarciagola: “Guido, Guido, ...prendimi in braccio!”  Da allora molto tempo è passato, ma Presti ha sempre sostenuto che lui “Probbo, lo odia, anzi l’ha sempre odiato!” Probbo invece non ha rilasciato dichiarazioni per tutto il torneo, avendo affermato che da qualche mese si esprime solo in lingua malese. L’aspetto più curioso della faccenda è stato che, quando l’impeccabile organizzazione del circolo ha fornito a Probbo un interprete, espressamente richiesto all’Ambasciata malese, questi ha affermato che la lingua usata dall’estroso tennista di Via Rocca di Papa tutto poteva essere fuorché malese! Veniamo alla partita. All’ingresso in campo, Probbo con una sedia tra i denti, è saltato sul seggiolone dell’arbitro ed ha intonato le prime strofe di “Ramaya”, indimenticato successo di Afric Simone: “Azzig zig zig, Ah Ah Ah Azzig zig trrrrr RRRamaya” “Jimi” Presti si è subito incupito e ha risposto per le rime.  Ha preteso ed ottenuto che gli venisse portata una Fender Stratocaster bianca, operazione difficilissima risolta grazie all’intervento di Gigione, che gliene ha fornite tre, di cui una mancina. Guido “Jimi” si è esibito in una versione di 54 minuti di“Machine Gun” di Jimi Hendrix, con il pubblico in delirio.  Anche Roccasecca ha i suoi idoli, ora GUIDO PRESTI è uno di questi.

La partita è stata avvincente, ma lo spettacolo extrasportivo ancor di più. Il risultato finale ha visto Presti aggiudicarsi l’incontro per 6-3, 5-7, 6-4, dopo 10 ore di gioco, di cui solo 2 dedicate al tennis. La finale, svoltasi domenica 7 luglio, ha visto “Smash” Fazzini prevalere con il punteggio di 7-6(5), 6-7(4), 17-15 (come a Wimbledon, a Roccasecca per il set decisivo non c’è tie-break).Suggestiva la cerimonia di premiazione, con i due finalisti, immersi tra le fans (le più giovani, dimenandosi, circondavano il Fazzini, le più attempate il Presti) a ricevere l’ovazione degli 8.000 spettatori presenti, tutti roccaseccani.

 

(Aquila Solitaria, da Seattle)

Il Trofeo dell’Alicantro d’oro, vinto da Guglielmo “Smash” Fazzini di Roma