Verso i Cinquanta

 

Un anno fa il nostro Eco viveva momenti difficili. Erano usciti soltanto 3 numeri in tutto il 2003, l’edizione natalizia non vedeva la luce e qualcuno paventava addirittura una chiusura a tempo indeterminato della nostra rivista preferita. Poi venne la celebre riunione del 5 gennaio 2004, davanti al grande camino, in casa Vicini, TUTTI presenti (di persona, via mail, via cellulare, via satellite, etc. etc.), la discussione, le promesse, gli impegni e, soprattutto, la presa di coscienza che l’Eco è un animale che può sopravvivere anche ad un lungo periodo di inattività, per poi ripresentarsi tranquillamente come se niente fosse accaduto. La sintesi di questo modo di vivere di una rivista così particolare venne mirabilmente inquadrata dal saggio Lorino con una frase che entrò a far parte della nostra storia: “L’Eco ha il diritto di respirare”.        

 

 

Ebbene, proprio nel momento in cui si confermava la peculiarità di una pubblicazione che non ha alcun obbligo di uscire periodicamente, ma soltanto quando i propri collaboratori “volontari” si sentono ispirati, proprio nel momento in cui sembrava quasi che si adottasse l’idea di star fermi fino alle prossime “ispirazioni”, l’Eco riprendeva vita, sfornando nel 2004 i canonici 6 numeri, uno dietro l’altro, con inaspettata puntualità, giungendo a questo N. 49 che ci permetterà di aprire l’anno del “decennale” dell’Eco con un mitico Numero 50!.

I vecchi alfieri rinnovavano impegno e dedizione inviando interventi di pregio, i cosiddetti “saltuari” si facevano più attenti e puntuali, infine “nuove” firme si aggiungevano portando nuovi argomenti ed una vena fresca e stuzzicante.

Ed allora permettete che il Direttore, per una volta, dopo aver spesso bacchettato i collaboratori, anche pubblicamente, per eccessiva pigrizia, dedichi l’ultima pagina di questo 2004 ai ringraziamenti doverosi e sinceri.

Primo fra tutti, Gianfranco “Gigio”, non tanto per le pagine (non molte) che ha scritto, quanto per il metodico impegno nel caricare ogni bimestre l’Eco di Roccasecca sul sito Internet; e lui, che metodico non è, e che nel 2004 ha dovuto sopportare anche qualche noioso acciacco fisico, mi guarda come se fossi l’esattore delle tasse quando mi presento col mio CD bimestrale … anche se poi mi sollecita se non mi vede arrivare!

Tra i “vecchi” un grazie particolare va a Gianni e a Ferdinando che hanno garantito con i loro articoli puntuali e corposi, un numero “certo” di pagine pronte per ogni bimestre. Per lo stesso motivo ringrazio anche Luigi Probbo, dottore di professione e collaboratore dell’Eco per vocazione, un vero “outsider” negli ultimi anni!

Sempre presenti, con i loro lavori “dotti” che impreziosiscono il nostro giornale, Mario Izzi (da San Lazzaro di Savena) e Fernando Riccardi, pronti a garantire belle pagine di storia e cultura ciociara. Ad essi si sono aggiunti di recente anche il poeta Aldo Iorio ed il professore (in pensione) Orazio Manente da Montefiascone.

Il globe-trotter Angelo Scienziato è più spesso all’estero che in loco, ma riesce, più loco che mai, ad inviare idee, pensieri e fotografie, fonte di continuo arricchimento. Grazie anche a Franco, che pur divenuto fotografo di professione, continua a fare il fotoreporter una tantum anche per l’Eco!

Un ringraziamento veramente speciale a due persone che mi sono particolarmente care: a Vincenzo, il mio “primo” amico d’infanzia di Roccasecca, che finalmente si è deciso a mettere su carta i suoi notevoli voli mentali, e ci è riuscito a pieni voti! E a Miria, mia complice e … moglie, che ha voluto trasferire dalle aule di scuola alle nostre pagine le più curiose e singolari esperienze vissute a contatto con alunni particolarmente ispirati! Grazie a lei anche la principessa Paola è tornata su questi schermi, scrivendo a quattro mani le puntate dedicate ai tipi strani di … pastasciutta!         Anche Fabio Avanzati ha fatto il suo esordio , primo intervento di una probabile assidua collaborazione. Costantino Lucarelli ha inviato singolari documenti, non tutti pubblicabili! Tra chi non ha scritto molto quest’anno, ma ha garantito nuovi contributi appena possibile, ricordo Carlo Della Torre (che comunque ci fornì a suo tempo un archivio di lingua ciociara di tutto rispetto!), Celestino e Maria Rita (Edizioni “Abba The Koll”) e Roberto con i suoi racconti di “guerra”. Infine, idee, suggerimenti e promesse di prossimi contributi ci sono giunti da Carlo Ielo, Mietta, Silvio, il Re della fotografia Zì Mimì (al secolo Lo Turco, pardon, Di Sturco!) e Mario Trapper.

Credo di aver esaurito spazio e citazioni, non mi resta che augurare a tutti un Felice e sereno Natale di fronte al caro presepio.

 

Il Direttore