Giorgio Panto e

Colpo Grosso

 

 

Questa mattina (27-11-´06) all´ora per me consueta, caratterizzata dalla  sequenza doccia-shampoo-rasatura comprese profumazioni varie, una nota emittente romana, diffondeva la notizia della morte dell´imprenditore veneto Giorgio Panto, personaggio assai famoso nel Nord-Est Italiano, oltre che per la produzione di infissi, anche per essere proprietario di tre emittenti locali nonche´ leader di un consistente movimento politico locale.

L´emittente su nominata non si limitava pero´ a ricordare Giorgio Panto solo per la sua attivita´ industrial-politico-televisiva, bensi´ anche per essere a suo tempo stato nientepopodimenoche´ lo sponsorizzatore della licenziosa ed intrigante trasmissione intitolata….COLPO GROSSO….

Ed ecco che, alla pronuncia da parte dello speaker del titolo di questa trasmissione, tra un….colpo e l´altro di rasoio rigorosamente Gillette Mach 3, la mia mente saltava in corsa, senza preavviso alcuno, sulla macchina del tempo che si era peraltro gia´ avviata da sola, per un viaggio a dire il vero ne´ fra i piu´ lunghi e meno ancora fra i piu´ significativi….

Eh no, cari Lettori, unitamente all´ineffabile binomio Direttore-Redattore, questa volta non vi parlero´ della splendida performance Mina-Lucio Battisti di Studio Uno edizione 1972 e nemmeno della memorabile ed epica finale di ritorno di Coppa del Mondo per club Estudiantes-Milan del 1969 oppure della serie musicale “Speciale per Voi” del 1971 condotta da un giovanissimo Renzo

 

Arbore dalla quale, in diretta, Caterina Caselli fuggì via letteralmente fra le lacrime e la settimana dopo Don Backy per difendere e vendicare la collega, prese a parolacce l´intero pubblico….e non vi rievochero´ nemmeno i momenti in cui, da quella stessa trasmissione, assistemmo al lancio di una giovane promessa della canzone nostrana: Claudio Baglioni….e che ne direste della trasmissione “Disco Verde” del 1970 nella quale esordiva con ancora capelli in testa un certo Lino Banfi da Canosa….?

No miei cari et stimatissimi, nulla di tutto questo.

La macchina del tempo si e´ gia´ fermata….in una zona d´ombra neanche troppo ben identificata situata all´inizio degli anni Ottanta (….ebbene si, l´anno preciso non lo ricordo….il che gia´ la dice lunga e forse tutta) periodo in cui l´ex validissimo vocalist del gruppo veronese “I Gatti di Vicolo Miracoli”, una volta conclusa l´esperienza musicale con la sua equipe canora, veniva reclutato da una delle famose emittenti berlusconian-craxiane (….nemmeno ricordo quale….) e lanciato bellamente (allo sbaraglio) come presentatore e conduttore di una trasmissione dove due concorrenti, un uomo ed una donna gareggiavano fra di loro, ed a mano a mano che perdevano punti, dovevano togliersi un indumento con intuibili risultati finali.

Ebbene, in sintesi, a cosa assistevamo? Semplice risponderete Voi, ad uno spogliarello ambosex.

NAAAAAAAAAAAAAAAA, era molto ma molto di piu´; E vado a spiegarmi:

Premesso che, essendo il sottoscritto rigorosamente atque absolutissimamente ETERO, la mia osservazione cadeva esclusivamente sulle concorrenti di sesso femminile e posso assicurarvi che non erano spogliarelli ….normali, vale a dire di quelli ….espletati dalle cosiddette professioniste, tipo veline, attrici o attricette varie se non addirittura da semi-porno artiste rispondenti all´epoca ai nominativi di Carmen Russo, Anna Maria Rizzoli, Nadia Cassini, Marina Perzy e frittura varia, naaaaaaaaaa, nulla di tutto questo.

Quelle che si spogliavano erano donne semplici, erano casalinghe, segretarie, commesse, studentesse, impiegate comunalbancariediconcettoditteprivateministerialconsolari e chi piu´ ne ha piu´ ne metta.

 

 

E posso assicurarVi che lo facevano con una semplicita´, con una spontaneita´ e con una ingenuita´ solo leggermente maliziosa del tutto sconosciute ad una…. ”professionista” , con una dedizione propria di quel tipo di donne che possono corrispondere ad una fidanzata, ad un´amica, ad una moglie….e lo scenario evocato non era quello del locale Mokambo o Cavallino Nero frequentato di nascosto delle proprie consorti dai vari commendator Brambilla o Pittaluga; Piuttosto veniva da pensare alla ragazza che ti piaceva da morire che ti faceva salire a casa quando i genitori erano fuori, oppure alla compagna di studi universitari sotto la gonna della quale si faceva scivolare la mano nell´austero silenzio di una biblioteca, o all´effimera storia con la girlfriend di turno vissuta nell´affannosa ricerca degli angoli piu´ verdi e nascosti di Villa Borghese….per non parlare di appassionati baci corredati di adeguate e reciproche “carezze” scambiate in una sala cinematografica e chissenefrega del film….il primo tempo finiva, le luci si accendevano, e rimanevano due volti di giovani (e non solo) gli occhi negli occhi, le gote rosse a sognare chissa´ che cosa….Eppoi, per citare lo scrittore bolognese Luca Goldoni nel suo libro “Viaggio in Provincia” potevamo esplorare finalmente quelle che erano le inaccessibili zone d´ombra della giornalaia, della farmacista, della professoressa d´inglese o della bella signora che vedevamo attraverso la finestra della casa di fronte….Non Vi tornano alla mente le note della canzone “Signora mia” del cantante genovese Sandro Giacobbe?

Ma si, diciamolo, anche chi come me di quella trasmissione, ha sbirciato solo per caso qualche puntata, ha avuto il suo breve sogno, ha coltivato la sua aspettativa, cosi´, timidamente, da una parte permettendolo da un´altra vietandolo a se stesso per puro e semplice pudore, senso della misura e realismo. Diciamolo dunque, perche´ sarebbe soltanto da ipocriti negarlo.

Ma si, ci siamo detti, sognamo pure, perche´ sognare non costa nulla ed, in ogni caso, i sogni muoiono all´alba ed in ultima analisi quasi mai si avverano.

Basta adesso con le considerazioni psico-poetico-sessuologico-filosofiche e veniamo ad un paio di aneddoti citando due figure: La prima, il Dr.Alfonso e la seconda, l´Ingegner Giancarlo entrambi…. Probbo, rispettivamente mio padre e mio cugino, all´epoca di Colpo Grosso professionisti in

 

piena corsa (attualmente pensionati) i quali tutte le sere, al termine di estenuanti giornate di lavoro, dopo cena, il primo, mio padre, trascorsi al massimo quindici minuti di qualunque ALTRA trasmissione, si congedava dalla famiglia ed andava letteralmente a blindarsi in camera da letto, il secondo, mio cugino, non riusciva a stare normalmente piu´ di cinque minuti sveglio davanti al televisore suscitando talvolta la preoccupazione di Assunta, sua moglie (….ma com´e´ che questo qua  davanti alla televisione si addormenta sempre? Zio Alfonso, sono preoccupata, dagli uno sguardo tu….)

Ma quando c´era Colpo Grosso, i due eroi rimanevano fissi dinanzi allo schermo con un occhio cosi´ vivo e con una tonicita´ generale che oggi si sarebbe detto che avevano al minimo “sniffato” prima di azionare il telecomando guadagnandosi tutta la gamma di epiteti nel coloratissimo “slang” dell´Italia Centro-Orientale da parte delle loro mogli….

Adesso, volgendo al termine questa mia trattazione-rievocazione desidero precisare che non ho inteso fare nessun tipo di difesa e/o perorazione di causa della trasmissione in questione ne auspicarne in alcun modo il ritorno, facendo notare che Colpo Grosso sanci´ anzi la stroncatura professionale del bravissimo Umberto Smaila, evento dal quale il cantante veronese a tutt´oggi non si e´ mai ripreso.

Si e´ trattato solo di confusi ricordi, aneddoti e di qualche considerazione a mente fredda diversi anni dopo.

Un´aggiunta, nel ripensare, radendomi, alle scene di Colpo Grosso mi sono tagliato sulla guancia destra ed in studio, non un solo paziente mi ha risparmiato la domanda di rito: “Dottore, cos´ha fatto al viso? Ha litigato con la fidanzata eh?....”

Hai voglia a smentire, ma pazienza, e´ stato bello ed allegro ricordare.

 

 

Luigi Probbo

 

PS

E´ in ogni caso doveroso tributare il dovuto rispetto per la memoria di chi, come Giorgio Panto, non e´ piu´ tra noi.

Chi scrive, insieme con la Direzione e la Redazione ed i Lettori del nostro giornale, intende porgere sincere condoglianze alla famiglia dello Scomparso.