Personaggi americani

 

Benjamin Franklin

 

Gli esperimenti col parafulmine, giugno 1752

 

Abbiamo avuto la ventura di leggere di recente alcune pagine del “Poor Richard’s Almanac”, la pubblicazione di Benjamin Franklin, uno dei personaggi più affascinanti del panorama americano dalla costituzione degli Stati Uniti ad oggi. Era il 1733 e già dal 1728 Franklin aveva fondato la “Pennsylvania Gazette” , a Filadelfia. Già tipografo, egli divenne giornalista e anche scrittore e pubblicò questa raccolta di osservazioni morali, dal curioso titolo – tradotto in italiano – “L’Almanacco del povero Riccardo”. Ne citiamo alcune, tra le più singolari:

 

Men and melons are hard to know

(Uomini e meloni sono difficili da conoscere)

 

What one relishes, nourishes

(Ciò che si mangia con gusto, nutre)

 

Innocence its own reward

(L’innocenza è la sua stessa ricompensa)

 

Pare che il testo in questione abbia influito più di quanto non si possa credere sui principi morali che guidavano la vita della colonia. Non dimentichiamo che Benjamin Franklin fu sì un acuto osservatore della natura e dell’uomo, ma fu anche un grande scienziato; egli cercò sempre di condurre i suoi sforzi a fini pratici di cui avrebbe beneficiato il prossimo. Non conduceva i suoi esperimenti con la rigorosa disciplina richiesta  dalla scienza, il suo approccio era piuttosto quello di un uomo con una mente avida di sapere, che osserva i fenomeni naturali e cerca poi un’applicazione pratica per ciò che ha scoperto. La sua invenzione più famosa è senz’altro quella del parafulmine. E’ facile immaginare, in un’epoca in cui la maggior parte degli edifici veniva ancora costruita con il legno, quante case e quante vite umane abbia salvato il parafulmine.

 

Un’altra delle sue invenzioni fu un nuovo tipo di stufa a legna, che produceva più calore consumando meno legna. Discorrendo su questa stufa, Franklin ebbe a dire: “La mia invenzione evita alcuni problemi: ii fuochi grandi e vivacicontribuiscono moltissimo a danneggiare gli occhi, seccare e avvizzire la pelle, causare invecchiamento precoce”. Come ha scritto un acuto osservatore: “Fu uno scienziato, sì, ma soprattutto un uomo pratico”.

Questo è sufficiente a giustificare la fama e l’orgoglio di Filadelfia per il suo celebre figlio adottivo (era nato a Boston, n.d.r.).

 

Annie Oakley

 

 

Forse non tutti quelli che hanno visto la commedia musicale “Anna prendi il fucile” sanno che è stata dedicata a una tiratrice scelta americana del secolo scorso. Il suo nome completo era Phoebe Anne Oakley Mozee. Imparò a usare armi da fuoco a nove anni e, dopo la morte del padre, mantenne la sua numerosa famiglia sparando alla selvaggina che poi vendeva al mercato. La sua fama si diffuse ben presto e così cominciò ad esibirsi in pubblico. Un noto tiratore ed attore, Frank Butler, la sfidò per una gara; la perse, ma divenne agente, manager e in seguito anche marito di Anne. Nel 1885 entrarono nel “Wild West”, lo spettacolo che Buffalo Bill portava in giro per gli Stati Uniti. Anne divenne una stella: colpiva una carta da gioco, messa di taglio, da una distanza di 30 metri, o una monetina da 10 centesimi lanciata in aria, una volta anche un sigaro tra le labbra di un Principetedesco, in una tournee in Europa! La chiamavano “Little Sure Shot” (Piccolo colpo infallibile) perché era alta appena un metro e mezzo. Benché rimasta semiparalizzata su una sedia a rotelle, in seguito ad un incidente ferroviario, continuò a collezionare records fino alla sua morte, nel 1926.

 

R.M.