La voce della domenica

 

 

E' stato un novembre mesto questo del 2007, foriero, nel giro di due giorni di tre lutti che hanno suscitato grande emozione. Il giornalista Enzo Biagi, lo svedese Nils Liedholm, ex giocatore ed allenatore, conosciuto anche a chi mastica poco di calcio, e Roberto Bortoluzzi, giornalista e radiocronista della RAI. Proprio a quest’ultimo, forse il meno noto dei tre, voglio dedicare la prima pagina di questa edizione dell’Eco. In realtà Roberto Bortoluzzi è notissimo a tutti gli appassionati di pallone, soprattutto a quei milioni di radioascoltatori che dalla fine degli anni ’50 ogni domenica si sono sintonizzati sulle frequenze di Radio 1 per ascoltare le radiocronache delle partite. Proprio a lui, insieme a due altri grandi del giornalismo sportivo, Guglielmo Moretti e Sergio Zavoli, si deve l’idea di mandare in onda alla radio, contemporaneamente, tutte le partite del massimo campionato di calcio.

La prima trasmissione di “Tutto il calcio minuto per minuto” è datata 3 febbraio 1959: conduttore Roberto Bortoluzzi dagli studi di Milano. La sua conduzione, basata su uno stile essenziale e rigoroso, è stata esemplare, fino al 1987, data dell’ultima puntata prima della meritata pensione, giunta dopo 28 anni consecutivi al timone della trasmissione più seguita dagli sportivi italiani, un record per i programmi RAI! Bortoluzzi è stato l’eroe senza volto per 28 anni. Pensate che era di origini napoletane, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo, la sua dizione, il suo accento in perfetto italiano non denotavano alcuna inflessione. Tutti lo hanno conosciuto e seguito, per tre decenni, ma nessuno lo ha mai visto, esattamente il contrario di oggi dove i volti sono sotto gli occhi di tutti, ma probabilmente nessuno durerà 30 anni e nessuno sarà ricordato per cotanta bravura. La foto che abbiamo inserito è l’unica che abbiamo trovato su internet, e ciò dà l’idea del personaggio tanto bravo quanto schivo. Nei giorni successivi alla sua morte, con Gianni e Ferdinando abbiamo rievocato tanti aneddoti e tanti ricordi legati alla sua conduzione che fanno parte di un piccolo “speciale” che trovate all’interno, unitamente al ricordo di un altro suo grande estimatore, l’impareggiabile dottor Luigi Probbo. Gianni e Luigi hanno inviato, puntualissimi, anche i loro personali ricordi del “Barone” Nils Liedholm, che vi invito a leggere. Da parte mia, tra le tante apparse sui giornali, vi affido questa perla poco nota di Nils il quale, parlando della sua infanzia, raccontava: “Spendevo due corone per andare in treno a Norrkoepping con i panini in tasca per vedermi i dribbling di Wetterstrom e la notte dopo non dormivo perché non vedevo l’ora di provare le sue finte”!

E sulle ali di tal Wetterstrom vi saluto e vi auguro Buon Natale!

 

Il Direttore