Here’s to you Nicola and Bart

 

28 agosto 1927 – 28 agosto 2007

80 anni dalla morte di Sacco e Vanzetti

 

 

Mai, vivendo l'intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini.

Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra, io non augurerei a nessuna di queste ciò che io ho dovuto soffrire per cose di cui io non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui io sono colpevole. Io sto soffrendo perché io sono un radicale, e davvero io sono un radicale; io ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano.

(dal discorso di Bartolomeo Vanzetti  alla giuria che lo avrebbe condannato a morte)

 

Sì, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre idee, che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire.

(da una lettera di Nicola Sacco al figlio Dante, 1927)

 

Il processo che portò all’esecuzione dei due emigrati italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti è universalmente noto, purtroppo. Arrivati negli Stati Uniti nel 1908, trovarono lavoro rispettivamente come calzolaio e come pescivendolo. Si conobbero nel 1916 frequentando un gruppo anarchico italoamericano, del quale erano simpatizzanti. Convinti che non ci fosse evento peggiore che uccidere un proprio simile per ordine di uno

 

 

Stato, qualunque esso fosse, fuggirono entrambi in Messico per evitare la chiamata alle armi in occasione della Prima Guerra Mondiale. Per questa ragione finirono, insieme ad altri anarchici, in una lista di ipotetici “sovversivi” stilata dal Ministero della Giustizia. Tornati negli USA, organizzarono un comizio per far luce sulla strana morte di un tipografo loro amico, Andrea Salsedo, “caduto” dal quattordicesimo piano di un palazzo, e che loro credevano fosse stato “eliminato” dalla polizia. Prima che tale comizio fosse tenuto, Nick e Bart (così erano conosciuti ormai i nostri due connazionali), furono arrestati con l’accusa di aver partecipato ad una rapina a mano armata durante la quale due uomini erano stati assassinati. Pregiudizi sugli “emigrati”, volontà di cominciare a colpire duramente qualunque avversario politico del governo, necessità di mostrare dei capri espiatori all’opinione pubblica in un periodo di manifestazioni, scioperi ed agitazioni politiche a favore delle lotte operaie, sono tutti elementi che contribuirono al verdetto finale di condanna a morte, a dispetto di prove scarse e non definitive. Perfino la confessione di un detenuto portoricano che li scagionava non fu presa in considerazione.

Nonostante le manifestazioni indette in ogni parte del mondo, nonostante una campagna di solidarietà internazionale sostenuta da intellettuali del calibro di Bertrand Russell, George Bernard Shaw, John Dos Passos e H. G. Wells e altri, non venne indetto un nuovo processo e i due italiani vennero giustiziati sulla sedia elettrica il 27 agosto 2007.

Quasi esattamente 50 anni dopo, il 23 agosto 1977, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis emanò un proclama che riabilitava completamente la memoria di Nicola e Bart, affermando:

"Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti".

 

 

Il film che più lucidamente ha raccontato la vicenda di Sacco e Vanzetti è datato 1971, per la regia di Giuliano Montaldo, protagonisti Gian Maria Volontè e Riccardo Cucciola, che hanno fornito una interpretazione indimenticabile.

La colonna sonora, affidata alle musiche di Ennio Morricone ed alla voce e ai testi di Joan Baez, ha lasciato un ulteriore segno indelebile nella memoria di tutti con le due canzoni Here's to you e The Ballad of Sacco e Vanzetti.

Molto tempo prima, siamo negli anni 1946-47, uno dei più famosi folksingers americani, Woody Guthrie, aveva celebrato la memoria dei due italiani con l’album “Ballads of Sacco e Vanzetti”, pubblicato soltanto molto tempo dopo, nel 1964.

 

http://youtube.com/watch?v=dNKg54bvObQ&feature=related

 

Tornando al film di Montaldo, una coproduzione italo-francese, ecco il breve testo della canzone Here's to you (Nicola and Bart):

http://www.youtube.com/watch?v=ENnHeMjTRzo

 

Here's to you Nicola and Bart

Rest forever here in our hearts

The last and final moment is yours

That agony is your triumph!

 

Vi rendo omaggio Nicola e Bart

Per sempre riposate qui nei nostri cuori

Il momento estremo e finale è vostro

Quella agonia è il vostro trionfo!

 

 

Pensiamo di fare cosa gradita a tutti i lettori pubblicando integralmente la Ballata di Sacco e Vanzetti, anche se molto lunga. Musicata da Ennio Morricone, resta una delle pietre miliari del Maestro e della folksinger americana. Ancora una volta Joan Baez si distingue per la sensibilità verso coloro che lottavano o che avevano lottato per i più elementari diritti civili.

 

The Ballad of Sacco and Vanzetti

(La Ballata di Sacco e Vanzetti)

http://www.youtube.com/watch?v=MVq573HE0bA&feature=related

 

"Datemi le vostre stanche e povere masse

Che anelano a respirare libere

I rifiuti infelici della tua spiaggia brulicante

Manda questi, i senzacasa,

Scagliati dalla tempesta, da me"

Siano beati i perseguitati

E siano beati i puri di spirito

Siano beati i caritatevoli

E siano beati quelli che soffrono.

E’ difficile il passo che porta via le radici

E dice addio agli amici e alla famiglia

 

I padri e le madri piangono

E i figli non possono capire

Ma quando c’è una terra promessa

Il coraggioso partirà e gli altri lo seguiranno.

La bellezza dell’animo umano

E’ la volontà di cercare i nostri sogni

Così le masse brulicanti attraverso l’oceano

Verso una terra di pace e di speranza

Ma nessuno ascoltava una voce o vedeva una luce

Mentre loro cadevano sulla spiaggia

E nessuno fu accolto dall’eco della frase:

"Ho alzato la mia lampada accanto alla porta d’oro"

 

Padre, si, sono un prigioniero,

La paura non comunica il mio crimine

Il crimine è amare l’abbandonato

Solo il silenzio è vergogna

E ora ti dirò cosa c’è contro di noi

Un’arte che vive da secoli attraverso gli anni

Tu troverai quello che è oscurato dalla storia

La legge è contro di noi

Con la sua immensità di forza e di potere

La legge è contro di noi!

La polizia sa come rendere un uomo

Un colpevole o un innocente

Contro di noi è il potere della polizia!

Le bugie vergognose che gli uomini hanno detto

Non saranno mai pagate con l’oro

Contro di noi è il potere dell’oro!

 

Contro di noi è l’odio razziale!

E il semplice fatto che noi siamo poveri.

Mio caro padre, io sono un prigioniero

Non ti vergognare nel parlare del mio crimine

Il crimine di amore e di fratellanza

E solo il silenzio è vergogna

Con me ho il mio amore, la mia innocenza

I lavoratori e i poveri,

Per tutto questo io sono salvo e forte

E la speranza è mia

Ribellione, rivoluzione, non hanno bisogno di denaro

Hanno bisogno di questo, invece

Immaginazione, sofferenza, luce e amore

E attenzione per ogni essere umano.

Tu mai rubi, mai uccidi

Sei una parte della speranza e della vita

La rivoluzione va da uomo a uomo,

Da cuore a cuore

Ed io intuisco quando guardo le stelle

Che noi siamo i bambini della vita

La morte è piccola

 

 

 

Figlio mio sii forte, invece di piangere

Sii coraggioso e conforta tua madre

Non piangere perché le lacrime vanno perse

Non lasciare che anche gli anni vadano persi

Perdonami figlio per questa morte ingiusta

Che porta tuo padre lontano da te

Mi perdonino tutti coloro che mi sono amici

Io sono con te, così non piangere

Se mamma vuole essere distratta

Dalla tristezza e dalla malinconia

Portala a fare una passeggiata

Lungo la quieta campagna

E rimanete sotto l’ombra degli alberi

Dove qua e là tu raccogli fiori

Accanto la musica e l’acqua

E’ la pace della natura

Lei sarà molto contenta

E sicuramente anche tu lo sarai

Ma figlio tu devi ricordare

Non usarlo solo per te

Ma oltre te stesso un piccolo passo

Per aiutare i deboli che stanno dalla tua parte

I più deboli, che cercano aiuto

I perseguitati e le vittime

Sono tuoi amici e compagni nella lotta

E si, loro talvolta cadono proprio come tuo padre

Sì, tuo padre e Bartolo

Essi sono caduti

Hanno combattuto e sono caduti

Ma nella ricerca della gioia e della libertà

E nella lotta di questa vita tu troverai

Che c’è amore e qualche volta di più

Sì nella vita tu troverai

Che puoi amare ed anche essere amato

Mi perdonino tutti coloro che mi sono amici

Io sono con te

Io ti prego,

Non piangere

 

 

Pagine a cura di R. Milan