La Luna, Woodstock

e De André …

L'anno 2009 sembra essere depositario di mitici anniversari. Ne cito due tra i tanti, non fosse altro perché hanno riempito le pagine dei giornali e gli “speciali” televisivi. Si celebra il 40° anniversario della discesa dell’uomo sulla Luna, con tanto di nuove maratone televisive in ricordo della lontana notte del luglio 2009 in cui milioni di persone rimasero svegli per non mancare all’epocale appuntamento con la Storia, al momento in cui il piede di un essere umano si sarebbe posato sul bucherellato suolo lunare. Fino ad allora la Luna era stata appannaggio quasi esclusivo dei gatti, degli innamorati e di canzoni spesso sdolcinate, talvolta più sbarazzine (penso alla “tintarella di luna” di Mina o alla “Selene–ene-a come è bello stare qua, il peso sulla Luna è la metà della metà” di Domenico Modugno), ma l’idea di arrivarci era stata realtà solo nei romanzi di fantascienza tanto in voga negli anni ’50. Personalmente, rivedendo ora quelle immagini, più che l’emozione per l’avvenimento ho provato grande ilarità assistendo al famigerato duetto tra Tito Stagno da Roma e Ruggero Orlando da Houston che battibeccavano sull’effettivo allunaggio, una scena di altissima ancorché non voluta comicità. Luglio 1969, la “scoperta della Luna” dunque e, appena un mese dopo, un altro evento che, grazie anche al successivo film che lo celebrò, focalizzò l’interesse di milioni di giovani in tutto il mondo: il concerto di Woodstock. Furono i famosi “Tre giorni di Pace, Amore e Musica” a cui un  numero impressionante di  ragazzi partecipò per seguire il super concerto gratuito zeppo di “star” della musica dell’epoca (da Jimi Hendrix agli Who, da Santana a Joe Cocker, passando per Ten Years After, Joan Baez, C.S.N. & Y., Country Joe e tantissimi altri). Doveva essere il momento clou dell’estate degli Hippies o Figli dei Fiori, e lo fu, anche se probabilmente ne segnò anche “l’inizio della fine”, perché ben presto le spinte più rivoluzionarie modificarono parecchi pacifisti in combattenti nelle strade ed il crescente uso di droghe pesanti fece il resto, superando gli ideali puri da cui era partito il movimento. Ma quei Tre Giorni rimasero per sempre nell’immaginario collettivo come il tentativo supremo di mettere insieme una grande comune di giovani, spinti dalle stesse idee, amanti della stessa musica e di uno stile di vita più libero e più vicino alla natura, in modo pacifico e sereno, in barba ai timori della società benpensante ed agli imponenti schieramenti di polizia timorosi di chissà quali terremoti in arrivo. Venendo ad un anniversario più vicino nel tempo, e più triste, annuncio che questo numero estivo dell’Eco sarà interamente dedicato al poeta cantautore Fabrizio De André, venuto a mancare nel gennaio del 1999, poco più di 10 anni fa. Sarebbe stata nostra intenzione celebrarlo con il primo numero dell’Eco 2009, ma l’improvvisa scomparsa dell’amico Franco Rossini ci fece fare necessariamente altre scelte.

Ecco dunque tra le vostre mani un Eco di Roccasecca formato speciale monografico dedicato alla figura di Fabrizio De Andrè con gli interventi di chi, nell’ambito dell’Eco, lo ha sempre apprezzato ed amato più di ogni altra figura del panorama musicale: Angelo, Ferdinando e Gianfranco, che vi accompagneranno in questo viaggio di ricordi ed emozioni. Buona estate a tutti.

Il Direttore