Anno 16 n. 79                                                   Febbraio 2011 2 Gennaio 2011: un incontro conviviale della Redazione dell'Eco di Roccasecca Il 30 dicembre dello scorso anno Ferdinando scrive di getto un invito a tutti i redattori dell'Eco ( e rispettive famiglie) per incon-trarsi di lì a due giorni per dar vita ad un EVENTO. State a sentire. Cari amici e redattori dell'Eco, facendo seguito all'articolo comparso sul numero 78 testé pubblicato (a  questo momento non ancora visibile su internet...) siete tutti convocati per le  ore 20 del 2 gennaio presso casa Vicini in Roccasecca per l'assemblea  straordinaria della nostra redazione.  Vi ricordo che la straordinarietà dell'evento è attestata anche dalla sua  periodicità: l'ultima volta si è verificato il 4 gennaio del 2004 nello stesso  luogo. Quella volta eravamo in crisi, stavolta celebreremo il nostro indubbio  successo e, come in tutti i giornali che si rispettino, tracceremo le linee future  della nostra politica editoriale (sembra vero...).  L'ordine del giorno è quanto mai libero ma, visti i nostri tempi, potrebbe  essere opportuno lanciare qualche idea per la celebrazione del numero 100  dell'Eco, approssimativamente prevista nel 2014, o nel 2015... Ovviamente non mancherà l'aspetto conviviale per il quale il contributo è  altrettanto libero (per questo sentite la segretaria di redazione... alias Maria  Vicini e la sua vice Patrizia). A presto. Ferdi, 30 dicembre 2010 La serata si è svolta piacevolmente, affollata in prima persona o via telefono per chi non ha potuto partecipare per motivi seri (vedi Gianni) con grande soddisfazione di tutti.  Dopo l'evento, tornati nelle rispettive città di provenienza è arrivata la prima risposta, da parte di Mietta, la quale nel suo stile sobrio e conciso, ha dichiarato quanto segue: A me pare che si sia "consumato" solo l'aspetto conviviale dell'incontro… Kisses per tutti ;) Mietta, 7 gennaio 2011 Infine, è arrivata puntuale la chiosa del Di-rettore. Cari amici e redattori dell'Eco, apprezziamo e contraccambiamo i "kisses" di Mietta e sostanzialmente condividiamo il suo commento, anche se qualcosa da questa riunione è uscita fuori ugualmente, libagioni a parte. Ad informazione perenne per gli assenti (giustificati) rammento innanzitutto il menu della serata, che, ricordiamolo, questa volta non si è tenuta nel tinello di casa Vicini, bensì nella Sala Imperiale utilizzata, in precedenza, soltanto in altre 4 occasioni dagli anni 60 ad oggi: inaugurazione di Casa Vicini alla presenza del Santo Padre, celebrazione del primo scudetto della Lazio nel 1974, invito a cena di Vittorio Gassmann fine anni 70 e concerto di Capodanno con la Filarmonica di Vienna a metà anni 80. Se qualcuno pensa che siano avvenimenti fantasiosi o ha poca memoria o non ha capito che il vino della serata ha lasciato traccia… Il menu: crespelle semplici o con alici, fritte a casa della signora Leda, i celeberrimi supplì di Zia Maria, salsicce sotto olio, parmigiano reggiano a tocchi grandi, carne alla genovese preparata da Gianna, cotechino e lenticchie di Miria, pomodori secchi, olive di vario genere ed altri svariati antipasti; poi il piatto forte SALSICCE E BROCCOLETTI ROCCASECCANI, quindi tre insalatone particolari accuratamente predisposte da Patrizia (arance e olive nere, noci e pere, rughetta e pomodorini, ma vado a memoria); infine i dolci, tra cui spiccavano il tiramisu e la divina crostata di Mietta (diventata DOP con la benedizione del Lorino). Il tutto innaffiato da un forte Rosso Piceno, un moscato e spumante a volontà. Parlare dell'Eco seriamente dopo tali libagioni sarebbe stato decisamente arduo, quindi si è preferito blaterare di storia risorgimentale, degrado della politica e "presunta" affidabilità dei dirigenti d'azienda... bbbrrrrrrrrr Il primo commento di Ferdinando ideatore della serata, molto saggio, è stato: "nell'occasione precedente in cui l'Eco era in crisi, si parlò tanto del nostro giornale, se stavolta è andata così vuol dire che l'Eco di Roccasecca gode di ottima salute!". Puro buon senso, come dice Tex Willer! Ad essere onesti, prima che la tavolata assumesse l'aspetto di un'orgia a base di grida, lazzi e degenerazioni varie, qualcuno aveva fatto due proposte, peraltro accettate, che mi sembra il caso di ricordare. Parlo di Roberto Molle, il quale si è candidato a scrivere articoli specifici sulla Guerra a Roccasecca, proposta accettata all'unanimità, ed ha anche suggerito interventi dedicati ai ricordi di campagne elettorali roccaseccane. Suo fratello Gianfranco ed il Direttore hanno accettato, purché si tratti di campagne di almeno 30 anni fa, visto il clima incandescente che si è subito acceso al solo nominare Sindaci attuali e del recente passato (denigrazioni e santificazioni si sono subito innalzate tra le urla generali), meglio dunque non andare oltre il 1970... Un suggerimento a Roberto mi è venuto dopo aver ammirato la sua sala-museo zeppa di reperti e memorie molto ben tenuti: o Roberto (vocativo) perché non scrivi articoli sulle storie che sono dietro a quegli oggetti che ora sembrano morti ma che si portano dietro tante singole e specifiche memorie? La parte centrale della bandiera, la tal divisa, le fotografie... scommetto che potresti assicurare ai lettori dell'Eco 2/3 paginette a numero con storie particolari e toccanti. Qui si ferma l'aspetto culturale della serata, sul resto sarebbe meglio soprassedere. Il vino e le libagioni hanno generato discorsi da... degenerati! Si è sentito di tutto e non mi è facile mettere insieme tanti vaneggiamenti e deliri e, soprattutto, non è auspicabile che escano fuori da quella stanza! In una arena meridionale si è sentito inneggiare alla serietà della Pubblica Amministrazione lombarda e allo spirito di iniziativa dei friulani contro la passività piagnucolosa dei campani (alla faccia di centinaia di spettacoli di Cocuzzo sempre osannato dalla medesima platea "suddista"), addirittura qualcuno giura di aver sentito un "W Cavour!" ma non ci sono le prove. Si è dileggiato il governo centrale e quello regionale con l'imbarazzante accusa di "ruberie" suscitando ire neanche tanto nascoste da parte di chi in certi ambiti lavora. Si è proposto di aumentare gli incentivi in denaro quale unico modo per ottenere che i lavoratori lavorino e che l'Italia tenga il passo dei Grandi: "se non si stimola la gente con gli obiettivi in danaro si finirà sottomessi agli Indiani ed ai Cinesi!". Vincenzo e Gianna hanno mostrato una conoscenza particolareggiata di tantissimi nullafacenti della Pubblica Amministrazione, l'ingenuo Lorino ha narrato di essersi portato un giorno alla Regione Lazio dove, non avendo trovato nessuno allo sportello, ebbe a dire al suo accompa- gnatore (Celestino): "mi sa tanto che oggi stanno chiusi"; Gianna da parte sua ci ha introdotti nel mondo dei laureati in Veterinaria che chiedono - con tanto di certificato medico - di poter svolgere attività che NON contemplino contatti con animali! Il delirio andava avanti senza freni e mentre già volavano i primi insulti "mi sembri Castelli!" ecco che Gianfranco faceva virare la serata su altri argomenti invitando una delle due persone con ancora un po' di sale in zucca, Mario Trapper (l'altro si sa è Lorino), a narrare di quando fu insignito del titolo di miglior cattolico praticante di Roma, passando per altri aneddoti, compreso quello che lo vide alla guida di una macchina del Corpo Diplomatico che gli valse un altro storico appellativo dal parcheggiatore romano, abituato a chiamarlo "Dottò" e che in quell'occasione, visibilmente imbarazzato gli disse "prego, Eminenza". Finalmente il sorriso tornava sulle labbra di tutti e la serata finiva in gloria. Ultima perla di Vincenzo, rivolto al cane di casa Vicini: "ma questo di che razza è? Non trovo la testa". Ad maiora! magari non tra altri 6 anni ... Il Direttore