L’Eco di Roccasecca
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Anno 16 n. 82                                               Dicembre 2011
Letture dell’infanzia: “Selezione dei ragazzi". Una delle prime letture “serie” di noi bimbi tra la fine anni 50 e l’inizio dei ’60 fu “Selezione  dei ragazzi” un periodico formato fumetto, circa cm 20x13, che per qualche anno fu amico  dei nostri pomeriggi, insieme al Corriere dei Piccoli ed ai classici fumetti come Topolino.  Vorrei fare una breve storia e una presentazione, sia pur veloce, di questa mini enciclopedia  di cui purtroppo non si ricorda più nessuno, tanto che neanche su internet se ne trova  traccia, a parte gli annunci di chi ne vende qualche residua copia. Nacque come mensile,  per la Fabbri Editore, nel 1956 e fino al 1959 fu intitolata Selezione dello scolaro.  Successivamente cambiò titolo in Selezione dei ragazzi e divenne quindicinale, dalla  seconda metà del 1959 al 1963. La numerazione seguiva l’anno scolastico e non quello solare, dunque il n. 1 usciva ad  ottobre e l’ultimo della serie a settembre.  La presenza predominante del colore rendeva la pubblicazione ancora più allettante in un  periodo in cui il bianco e nero ancora predominava su fumetti e riviste.  Dalle copie che abbiamo possiamo dedurre che il prezzo, non basso, di 100 lire rimase  invariato dal 1959 al 1963.  I contenuti erano vari ed accontentavano più che a sufficienza i ragazzi dell’epoca che  ancora non si potevano cibare di televisione, eccetto l’ora quotidiana di TV dei ragazzi per  quei pochi che già avevano in casa un apparecchio televisivo.  C’erano alcune rubriche fisse, di vario genere:   LO SAPEVI? Proponeva 4 o 5 informazioni un po’ particolari da tutto il mondo (sula falsa  riga della rubrica simile della Settimana Enigmistica).  STORIE VERE DI ANIMALI, simile alla precedente, ma specifica sugli animali e le loro  particolari abitudini, più a livello di curiosità che di scienza.  I SECOLI RACCONTANO, di argomento storico, sociale e culturale di ogni epoca, da  “l’abbigliamento degli antichi greci” ai “Mestieri dell’antica Roma” e così via.  IL GIRO DEL MONDO, molto simile a ciò che fu poi trasmesso alla TV dei Ragazzi col nome  GIRAMONDO, una carrellata dei vari paesi mondiali, con qualche notizia e fotografie a  colori.  MERAVIGLIE DELLA NATURA E DELLA SCIENZA, dove si parlava del mondo vegetale e  animale e delle grandi conquiste scientifiche, con brevi biografie dei grandi scienziati, da  Leonardo da Vinci a Galileo.  ANGELO LOMBARDI PER VOI, il celebre “amico degli animali” discorreva su squali, boa,  bisonti e così via e curava la rubrica “A. Lombardi risponde” dove illuminava i ragazzi che gli  ponevano i quesiti più vari sul mondo animale.  BARBABIANCA E BIANCASTELLA RISPONDONO, due personaggi di fantasia rispondevano su  vari argomenti di vita quotidiana.  CHI SA FARLO? , una delle pagine più  interessanti, dove si mostrava con disegni  esplicativi la maniera di creare oggetti con pochi  materiali, dalle semplici maschere di carnevale a  cose più complicate, come l’aeromodello in legno  da lancio. Nella pagina qui proposta viene  descritto il modo per creare delle uova sode  pasquali, che assumono il volto di fanciulle ed  anche una ricetta per biscotti da forno.  IL PICCOLO FILATELISTA, dedicata a tutti i ragazzi  collezionisti di francobolli, una passione che negli anni 60  ha raggiunto probabilmente il suo culmine, andando poi  scemando tra gli interessi degli adolescenti.   E passiamo alle altre pagine che formavano il grosso  della rivista.  I grandi classici della letteratura italiana e straniera,  ovviamente in formato ridotto, venivano presentati a  puntate. Erano di grande stimolo per il successivo  acquisto del testo integrale, nelle varie serie di “Libri per  ragazzi” che allora andava tanto di moda.  Su una pubblicazione per ragazzi non potevano mancare  i fumetti, sia pure in minima parte. Anche queste storie  erano pubblicate a puntate, tutte a colori, spesso di  argomento far West: "Sotto il wigwam", "Mountain Men",  "Alla scoperta... della Terra!", "Le sette gemelle di Flauto  Spinetta".  Spesso venivano raccontati aneddoti di personaggi  famosi per lanciare messaggi “pubblicitari” .  Nell’articoletto “Il segreto del campione” (n. 20 del 15  luglio 1962) veniva chiesto a Gino Bartali cosa occorre  per essere un campione. Il popolarissimo ciclista  rispondeva “Innanzitutto bisogna essere magri. Era magro Binda, era magro Coppi… ed era  magro il vincitore di quest’anno…   Questo significa che non bisogna nutrirsi? Niente affatto. Il nostro organismo è come un  motore che per funzionare ha bisogno di < combustibile >, nel nostro caso delle < calorie >  fornite dagli alimenti. Un magro che si nutre bene è vivace, attivo, pieno di energia, un  magro che non si nutre… è un motore senza carburante.  Durante il Giro di Francia del 1938 – racconta ancora Bartali – rimasi di stucco vedendo  Maes e Vervaeke, in vista del Tourmalet, balzare dalla bicicletta e andarsene a mangiare  in… trattoria! Una tappa non è una gita di piacere e i minuti sono preziosi. Credevo di averli  ormai < seminati >, quando i due inaspettatamente mi raggiunsero. Erano allegri e pieni di  energia. < Noi mangiato, ora  noi volare, > dissero!  Dopo un’ulteriore illustrazione  delle calorie necessarie ad una  buona conduzione della  macchina umana, l’articoletto  si chiudeva, quasi in sordina,  nelle ultime due righe, lanciado  il suggerimento di provare a  sostituire il pane con i crackers  o biscotti Nabisco Motta. Oggi  una cosa del genere forse  sarebbe considerata pubblicità  occulta e forse sarebbe anche  troppo costosa, occupando ben  due pagine a colori illustrate!  Ricordo che quando con mio  fratello Mario e con Vincenzo ci  incontravamo per leggere  l’ultimo numero di “Selezione”  ognuno aveva i suoi argomenti  preferiti.  A me piacevano le pagine in  cui si vedevano soldati e  armature di ogni epoca,  restavo affascinato dalle  uniformi, dai cavalieri, dalle  navi, dai castelli e così via.  Anche i treni erano tra i miei  preferiti, e piacevano molto  anche a Vincenzo, che subiva il  fascino di tutto ciò che  viaggiava su 2 o 4 ruote o su  cingoli. Sicuramente l’articolo  sui GIGANTI MECCANICI, qui  riportato, all’epoca l’avrà fatto  impazzire! Mario, grande lettore fin da  tenera età, dava la sua  preferenza all’ambito western,  di cui conosceva tanti  particolari che ci raccontava lasciandoci col naso all’insù. Non so se tutto ciò che diceva  corrispondeva a verità o se, come Emilio Salgari (di cui aveva letto tutti i libri, oltre 100),  metteva un po’ di fantasia per incantarci di più, ma so per certo che ogni volta che  cominciava a parlare noi restavamo a bocca aperta.  Le pagine che abbiamo passato allo scanner “I segni di pista dei Pellirosse” suscitarono  certamente il più grande interesse da parte sua. Nell’articolo veniva spiegato con dovizia di  particolari e disegni esplicativi il modo di lasciare messaggi degli “indiani” con pezzetti di  legno, pietre, incisioni sui tronchi. Nelle pagine successive veniva spiegato anche il metodo  per mandare i celeberrimi “segnali di fumo”, quel meraviglioso sistema con il quale,  secondo certi fumetti nostrani come Tex, si può indirizzare ad un amico – con il fumo – una  frase come “siamo nei pressi del Grand Canyon, vi attendiamo domani alla stazione di  Wagstaffe”. Miracoli dei nostri fumettisti, più che dei pellirosse.  Si chiude qui questo altro pezzetto di memoria da lasciare ai… posteri, sperando di aver  incontrato il vostro interesse.  R.M. 
Anno 16 n. 82                                               Dicembre 2011