L’Eco di Roccasecca
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Anno 18, n. 87		                                            Agosto 2013 Anno 18, n. 87		                                            Agostoo 2013 In ricordo del “tenutario” degli orari delle corriere a Roccasecca   Era già luglio inoltrato quando Vincenzo mi ha dato una di quelle informazioni a cui spesso si dedicano due parole e poi si passa a parlar d’altro: la dipartita di un anziano signore di Roccasecca che conoscevo di nome, sapevo dove lavorava, ma di fatto non frequentavo. Nel caso specifico invece la notizia mi ha colpito subito. A lasciarci era stato Rocco il sarto, quel signore che da tempo immemorabile aveva la bottega su Via Casilina, poco dopo l’emporio che fu di Assunta (poi trasformato in tabaccheria) e sull’altro lato della strada di altre due botteghe storiche nate negli anni 50: quella di bicilette e motocicli di Luigi, papà di Vincenzo, e quella del barbiere Rocco. Il sarto del bivio mi evocava una storia, che oramai potrebbe essere definita “leggenda”, una situazione che può accadere soltanto in piccoli centri come Roccasecca. Sicuramente bravissimo nel suo mestiere di sarto, di cui non ho riscontri diretti, appartenendo già alla generazione di chi ha comperato sempre tutto già confezionato (a parte forse qualche lavoro eseguito quando ero bambino a Roccasecca, ma di cui ovviamente non ho memoria), i miei ricordi su Rocco il sarto sono legati al suo particolare rapporto con gli “orari delle corriere”. Ne parlavo già sull’Eco n. 45, circa 10 anni fa quando mio figlio frequentava l’Università di Cassino  http://www.ciociari.com/Eco45/corriera.htm Rimando alla lettura completa dell’articolo succitato, limitandomi in questa sede ad estrapolarne soltanto la parte centrale, tanto per rinfrescare la memoria sull’argomento.                      La Corriera “ai confini della realtà”  Tale citazione “fantascientifica” può sembrare fuori posto trattando di un evento che dovrebbe essere di una banalità disarmante, ma se avrete la bontà di seguirmi, vi accorgerete che stiamo inoltrandoci in un’atmosfera e in una situazione che a buon diritto può essere inserita in “un’altra dimensione”! Sto parlando degli orari delle corriere a Roccasecca.  In effetti, da tempo immemorabile, prendere la corriera a Roccasecca non è un evento “normale”. Non si tratta di problemi derivanti da corse sporadiche o da eccessivi ritardi nella frequenza dei passaggi dei pullman, come sovente accade in altre parti d’Italia. No, qui si parla di “impossibilità di conoscere l’esatto orario delle fermate” e di recarsi quindi al momento giusto alla fermata del pullman. Fin dal tempo in cui le corriere azzurre che attraversavano le nostre strade si chiamavano “ZEPPIERI” l’orario delle corse era considerato un “optional”.  Quella che mi portava a scuola a Caprile era guidata da un signore dai capelli bianchi di nome Stefano, personaggio singolare e simpaticissimo. Ricordo che una volta, durante il viaggio di ritorno da scuola, si fermò lungo la strada panoramica che da Caprile porta alla frazione “Castello”, per andare a metter pace tra due uomini che si stavano azzuffando, pare per motivi di “donne”. Come tutti gli altri bambini, rimasi affascinato dalla scena, anche se lo sbalordimento raddoppiò quando riconobbi in uno dei duellanti, il mio … maestro!  Ovviamente sperai che uscisse vincitore dall’epica scazzottata! Mi accorgo di essere andato fuori tema, chiedo scusa e torno ai nostri tempi ed alle nuove corriere (non più Zeppieri!). Mio figlio Marco, come qualcuno sa, ha deciso di iscriversi all’Università di Cassino e, per questo motivo, ha cominciato dallo scorso novembre la vita da pendolare: Roma-Roccasecca ad inizio e fine settimana e Roccasecca-Cassino per i restanti cinque giorni. In un primo periodo per i suoi spostamenti ha utilizzato soltanto il treno, di cui conosceva già orari e frequenze. Era comunque a conoscenza anche della linea di pullman diretta a Cassino. Così, in un giorno piovoso, poco propenso ad affrontare il chilometro di passeggiata da casa alla Stazione, Marco decise di provare a prendere il pullman, che fa fermata proprio sotto casa, su Via Casilina.  Una moderna pensilina, tra l’altro, offre un ottimo riparo contro le intemperie. Marco aspetta e dopo un certo tempo arriva una corriera che lo conduce a Cassino.  Qualche giorno dopo la corriera arriva, ma con un certo ritardo rispetto all’occasione precedente. Marco pensa ad un ritardo e non chiede nulla. Nella terza occasione, avendo aspettato ancora più a lungo, chiede all’autista l’orario preciso, ottenendo la curiosa risposta: “Non c’è un orario, quando la vedi, la corriera è arrivata!” Increduli, io e Miria, durante una delle nostre veloci “scappate” a Roccasecca, abbiamo voluto vederci chiaro e, non contenti delle risposte avute da alcuni amici (tutte simili a quella data dal conducente) ci siamo rivolti alla persona in cui riponiamo più fiducia nella zona del “bivio”, ovvero Carlo, uomo di grande esperienza ed affidabilità, oltre che noto per la sua proverbiale saggezza. Gli abbiamo raccontato la storiella della corriera e gli abbiamo chiesto: “possibile che non si possa avere l’orario esatto?” E Carlo: ”come no? Basta andare dal sarto, quello con la bottega vicino alla mia tabaccheria!” Noi, leggermente sorpresi; domandiamo: “Come mai gli orari vengono consegnati proprio al sarto (?!) e non ad altri esercizi ai quali verrebbe più spontaneo andare a chiedere?” E lui: “Ma no, cosa avete capito? Mica il sarto ha gli orari ufficiali stampati dall’Azienda dei Trasporti! Semplicemente lui, dal momento che lavora in quel negozio da oltre 40 anni e spesso guarda fuori, sulla Casilina, ormai gli orari delle corriere li conosce tutti a memoria!” Di un’efficacia e di una saggezza disarmante.  Ecco, questa è la storia dell’uomo che sapeva tutto sugli orari delle corriere che passano per Roccasecca! Colui al quale tutti facevano riferimento per sapere a che ora sarebbe partito il prossimo pullman. Per oltre 60 anni lui è stato il depositario degli orari, semplicemente basandosi sulla quotidiana esperienza di osservatore del tratto di Via Casilina su cui si affacciava la sua piccola bottega. Il mio amico Lorenzo, a cui ho raccontato la storia, è arrivato a dirmi “spero che il COTRAL o la SITA si faranno carico almeno del funerale!”. Una battuta di spirito che a pensarci bene non risulta né irrispettosa né così campata in aria. Di certo le società di trasporti – forse senza neanche saperlo – hanno subìto un danno notevole dalla dipartita di Rocco, e ancor di più saranno penalizzati gli utenti, lasciati ormai abbandonati a se stessi.  Un altro mito della Roccasecca che fu se ne è andato, ormai nessuno potrà più sapere a che ora parte il pullman…  Il Direttore