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L’Eco di Roccasecca
Anno 19, n. 91                                            Giugno 2014
Quegli infernali spareggi  del 1968 (con immagini delle figurine Panini 1967/68)  Al termine della sedicesima partita di spareggio, Genoa-Lecco 0-0, disputata il 21 luglio 1968, il capitano bluceleste Giovanni Sacchi, stremato, disse “spero che d’ora in poi si stabilisca un altro modo, differenza-reti, quoziente-reti, o quello che vorranno, purché non si svolgano più spareggi ad oltranza!” Le parole di Sacchi evidenziavano la fatica e lo stress fisico e mentale che avevano colpito i giocatori di ben 5 squadre in quel caldissimo luglio.  c Ma cominciamo dal principio, ossia dalla fine del Campionato di Serie B nella stagione 1967/68. Le retrocessioni previste erano 4, ma la classifica mostrava soltanto due squadre negli ultimi due posti, il Potenza con soli 23 punti ed il Novara con 35. Seguiva un gruppetto di 5 formazioni appaiate a 36 punti: Perugia, Lecco, Genoa, Venezia e Messina. A quota 37, salvi per un soffio Catanzaro, Padova e Modena. All’epoca la differenza reti ancora non era prevista e per stabilire promozioni e retrocessioni si faceva sempre ricorso allo spareggio.  Per pura curiosità, se fosse valsa la differenza reti sarebbero retrocesse il Perugia (-7) e il Messina (-6). La Lega Calcio non poté cambiare le regole stabilite a inizio campionato e impose un girone all’italiana in cui si sarebbero incontrate tra loro Perugia, Messina, Venezia, Lecco e Genoa. Il Campionato era terminato il 23 giugno 1968 e agli spareggi fu dato il via il 30 giugno. Genoa-Venezia 2-0, Venezia-Messina 3-0, riposa Lecco. Il 3 luglio si disputa la seconda giornata che vede i seguenti risultati: Perugia-Genoa 1-1, Venezia-Lecco 0-0, riposa Messina.     Con i risultati della terza giornata, disputata il 7 luglio, due squadre sembrano già salve: Genoa e Perugia. Infatti con i risultati conseguiti, Perugia-Lecco 2-1 e Genoa-Messina 3-0 (riposa il Venezia) la classifica vede Genoa e Perugia in fuga a 5 punti, Venezia e Lecco a 1 solo punto e Messina 0.  Si va alla quarta giornata, il 10 luglio, con il Genoa che riposa, e mentre il Lecco ottiene la prima vittoria – Lecco-Messina 1-0 – il Venezia sbriciola sorprendentemente il Perugia: Venezia-Perugia 3-0. La classifica ne risulta coì modificata: Genoa e Perugia 5, Lecco e Venezia 3, Messina 0. Nell’ultima giornata, 14 luglio, succede quello che nessuno si aspetta.  Il Perugia riposa e si ferma a 5 punti, ma si crede già salvo, non facendo i conti con le risorse di Lecco e Venezia che, vincendo due tiratissime gare si portano anch’esse a 5 punti! Venezia-Messina 2-0 condanna definitivamente il Messina alla retrocessione in serie C, mentre Lecco-Genoa 1-0 (goal di Paganini) rimescola tutte le carte, portando a questa incredibile classifica finale: Perugia, Venezia, Lecco e Genoa tutte a 5 punti, Messina ultimo a 0 punti, retrocesso in serie C. Necessita dunque ciò che nessuno poteva aspettarsi: un ulteriore girone all’italiana per le restanti quattro squadre, al termine del quale il Venezia retrocede.   La situazione è paradossale. Queste squadre sono costrette a giocare la “coda” del campionato, mentre altre già sono prossime ai raduni estivi precampionato! La prima giornata si svolge il 18 luglio: Lecco-Venezia 3-0 e Perugia-Genoa 2-0 La seconda giornata si disputa addirittura il giorno successivo, 19 luglio, perché i tempi sono stretti e, nonostante il caldo e la fatica, bisogna stringere i tempi, in una corsa che poco ha dello sport e molto della barbarie. Genoa-Venezia 2-1 e Lecco-Perugia 0-0. Classifica: Lecco e Perugia 3, Genoa 2, Venezia 0. Nell’ultima giornata, giocata il 21 luglio, ad un mese dalla fine del Campionato, Lecco-Genoa 0-0 mostra due squadre sfinite alle quali il pareggio garantisce la salvezza, mentre il Perugia si impone sul disperato Venezia, al quale non riesce il miracolo: Perugia-Venezia 2-1. I neroverdi lagunari, fanalino di coda a zero punti, si affiancano mestamente al Messina in serie C.    Si conclude così, dopo 29 giorni e 16 partite, questa incredibile doppia serie di spareggi che determinò ovvie modifiche nel regolamento, passando alla differenza reti e successivamente ai confronti diretti ed alla “classifica avulsa”. Ma restano nelle pagine del “Calcio che fu” questi interminabili, infernali spareggi!  Ric