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Costantemente  in viaggio    Inutile negarlo, anche se nessuno lo dice in modo plateale, tutti i seguaci dell’Eco sono uniti in un ideale count-down verso il traguardo del fatidico Numero 100! Probabilmente non ce la faremo entro il 2015, come qualcuno aveva sperato, perché si sa, i nostri tempi vanno a braccetto con la velocità dei collaboratori, i quali a loro volta debbono fare i conti con un’età media sufficientemente “matura” che a sua volta non garantisce certe velocità di scrittura, di trasmissione del pensiero, di concentrazione. Le leggi sull’ordinamento pensionistico non vengono in nostro aiuto, anzi, hanno creato ulteriore sconforto, costringendo a restare in ufficio molti di noi che qualche anno fa immaginavano i fatidici “60 anni” forieri di pensione e di maggior tempo da dedicare alle pagine dell’Eco di Roccasecca. Neanche l’Oracolo di Delfi avrebbe potuto immaginare le funeste ripercussioni delle leggi forneriane! Ma noi andiamo avanti, con calma e perseveranza, con pause più o meno lunghe, ma senza fermarci mai, anche perché, come insegna uno dei più gustosi film con Totò e Peppino “chi si ferma è perduto”. A proposito di film, su questo numero prosegue l’ appassionante reportage sul Cinema degli anni ’50 e ’60 in quel di Roccasecca. Da non perdere … Continua dunque questo nostro viaggio, sulle ali della memoria ma senza perdere mai di vista l’attualità, che un gruppo di amici ha intrapreso esattamente venti anni fa, senza particolari regole, senza precise tempistiche, senza percepire emolumenti di alcun genere. Di anno in anno c’è chi è salito su questo carro e chi ne è sceso, c’è pure chi lo ha guardato passare e ancora non si è deciso a montare su per raccontare qualche cosa, l’unica certezza è che pur procedendo lentamente il carro prosegue imperterrito il suo viaggio.  A rappresentare questa metafora del viaggio ho scelto un vecchio camion anni 50, uno di quelli che vedevamo passare anche sulla Casilina tanti decenni fa, con il carro pieno di sacchi che rappresentano le nostre scorte di racconti, memorie, esperienze, conoscenze da trasmettere a tutti coloro avranno la pazienza e la bontà di leggerci. Dal marchio sembrerebbe un camion Alfa Romeo, ma la certezza ce la potrà dare l’esperto Vincenzo; io posso dire soltanto che da piccolo chiamavo i camion a seconda del “muso” con definizioni inventate al momento; quelli col muso lungo erano i Gru-Gru e quelli col muso corto, come questo,  i Fein-Fein. Avevo 5 anni, abbiate comprensione!  Il Direttore L’Eco di Roccasecca
Anno 20, n. 96                                            Maggio 2015