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L’Eco di Roccasecca
Arena Piave o Arena Piove?  Un excursus sulle sale cinematografiche a Roccasecca
Anno 20, n. 96                                            Maggio 2015
Gianfranco Molle
In questi ultimi due numeri dell’Eco abbiamo raccolto testimonianze che risalgono all’epoca quando c’era poca televisione e per vedere qualche spettacolo interessante dovevi andare al cinema. Per questa ragione, con un certo ritardo al resto dell’Italia, sono nate delle sale cinematografiche anche nel nostro amato paese (oggi assurto a rango di Città). Orbene, le prime proiezioni di cinema ci sono state prima della seconda guerra mondiale: fu messa una macchina di proiezione nell’allora Casa del Fascio che corrisponde oggi alla sede del Gruppo anziani affianco al Palazzo Boncompagni, attuale Municipio del Comune di Roccasecca. Da una finestrella partiva il fascio di luce che proiettava la pellicola su un telo che si trovava nell’attuale cortile della Scuola Elementare, davanti al quale c’era il pubblico degli spettatori. Una situazione precaria e occasionale, a cielo aperto, che però servì soprattuto per gli scopi propagandistici del regime. In seguito fu approntata la sala principale  del Palazzo Boncompagni, l’attuale sala San Tommaso che viene usata oggi per conferenze e dibattiti. Le finestre di questa sala venivano oscurate, le due porte erano l’ingresso e l’uscita degli spettatori, una finestella faceva da botteghino. C’era anche chi vendeva le bibite che teneva in fresco in una botte di ferro con il ghiaccio. I film, poi, arrivavano ogni fine settimana da Roma con la corriera della Zeppieri. Questa sala cinematografica si chiamava con un nome decisamente esotico e altisonante: Cinema Alhambra. Ma per saperne di più bisogna leggere l’articolo di Aldo Iorio pubblicato nel n-ro 95 dell’Eco. E’ la sua una testimonianza di prima mano perché allora fu prima ragazzo che si guadagnava il biglietto pulendo la sala, poi fu l’operatore una volta preso il patentino necessario che lo abilitava a questa professione.   Aldo Iorio quando era  operatore cinematografico  Altre notizie sul Cinema Alhambra, e non solo, ci sono anche nell’articolo di Franco Nardi “Maciste a Roccasecca” sempre sul n-ro 95. Spassosissimo era il racconto che vedeva il parroco della chiesa di Santa Margherita, praticamente di fronte all’ingresso del cinema, che controllava chi entrava specialmente se si frattava di film di scarsa morale.  La seconda sala fu l’Arena Piave su via Piave. Nacque da un’idea di mio nonno Francesco Fraioli e di suo cugino Serafino Lancia. Il terreno era quello di propietà fra la casa sua e quella di Ambrogio Delli Colli, tecnico che entrerà a pieno titolo nel nostro racconto.   La famiglia Molle con le sedie dell’Arena Piave  Fu costruito un casotto per la proiezione, lo schermo era fatto con delle lenzuola dismesse, c’erano delle sedie da bar pieghevoli e il pavimento di brecciolno. L’Arena durò per più di qualche anno e poi finì il suo scopo quando nacque la sala Dopolavoro Ferroviario vicino la Stazione dei treni. I film che avevano maggior successo erano quelli a sfondo religioso che raccontavano storie di Santi. Allora si mobilitava tutta la campagna, partecipava gente ma vista di ogni età e l’Arena faceva davvero il pienone. Si ricorda che un’estate piovve in continuazione e allora si fecero poche proiezioni Per questo fu soprannminata “Arena Piove”. Forse quell’annata le dette un colpo mortale e negli anni seguenti rimase chiusa. Fac-totum tecnico era Anbrogio Delli Colli, un geniaccio tutto fare che si occupava delle proiezioni e di tutti i problemi tecnici relativi. Continuò ad occuparsene anche nel nascente Cinema Dopolavoro Ferroviario fortemente voluto da Umberto Testa, dirigente delle ferrovie.   Ambrogio Delli Colli  a lavoro al Cinema Dopolavoro Ferroviario  E’ qui che compare nel nostro racconto Guglielmo che portava le pizze su e giù fra i due cinema: primo tempo su e secondo tempo giù. Poi con la moto scambiava le pellicole salvo incidenti di percorso. Qui compare anche il Sig Bianchini di Frosinone che prese in gestione tutti i cinema e che accompagnò il Dopolavoro Ferroviario, l’ultimo rimasto attivo fino agli inizi degli anni ‘70, alla chiusura definitiva. Perchè finì l’epoca dei cinema a Roccasecca? Sicuramente per la televisione che cominciò ad avere un palinsesto più ricco, poi c’era maggiore disponibilitè di mezzi propri di trasporto e l’offerta di film meno vecchi a Cassino, Pontecorvo e Frosinone imponeva di spostarsi. Per quel che mi riguarda e che riguarda tanti ragazzi di allora, facevo le superiori a Cassino e avendo già un abbonamento al treno per questa destinazione, sfruttavo un ritorno pomeridiano per andare al cinema in gruppo.  Per saperne di più bisogna leggere, oltre all’articolo di Franco Nardi, anche gli articoli di Renzo Marcuz “Cinema che passione” primo tempo (Eco 95) e secondo tempo (questo numero). Qui finisce il nostro racconto sui cinema a Roccasecca, ma se qualcuno ha notizie interessanti che possono arricchire questo argomento, gli saremo grati per le segnalazioni che ci farà e saremo pronti a riaprire la discussione.
  Gianfranco Molle  Maggio  2015