Come eravamo

Ancora una puntata del "come eravamo", dedicata ad ulteriori personaggi che fino ad ora non erano stati ancora "pizzicati" dai nostri infaticabili ricercatori. Le fotografie che pubblichiamo questa volta non erano mai apparse prima su altra rivista o giornale e dobbiamo essere grati alla "Franco Nardi Communications", che ne detiene il copyright, per aver rifiutato favorevolissime proposte in merito, pur di lasciare l’esclusiva all’Eco.

 

 

Partiamo con la prima istantanea.

No, non vi dovete confondere, non è un novello rivoluzionario con tanto di basco e sottotenente a fianco sulle orme del "CHE".

E’ invece proprio lui, Fabrizio Di Cioccio, il nostro esimio collaboratore naturista ed ecologo di fama mondiale, che indica perentorio, l’indice fermo e teso, la penna nell’altra mano, la strada da seguire. Siamo a Vairano, nel febbraio del 1974, non ha ancora compiuto i venti anni, ma già in lui emerge quella sicurezza e quella innata tendenza alla presa di decisione immediata che ne caratterizzeranno, moglie permettendo, tutta l’esistenza. Accanto a lui, sulla destra, un De Camillo attento, o forse attonito (non si capisce bene), guarda verso la direzione indicata dal "capo" con un velato scetticismo. Ma quando c’è di mezzo Fabrizio, che senso ha farsi prendere dal dubbio? Inutile andare a confrontare sul foglio dispiegato in mano la rotta che lui ci sta insegnando. Assolutamente superfluo fissare meditabondo quel lontano punto dell’orizzonte grattandosi distrattamente il mento, quasi a non accettare nell’immediato la meta così chiaramente indicata. Soltanto uno stolto potrebbe nutrire insicurezze in un’occasione simile. Quando c’è Fabrizio non sussistono malintesi né equivoci. Non esistono altre vie d’uscita.

 

 

 

Quello che si autopropone - con ironia - al pubblico schiamazzo è proprio il titolare della "Franco Nardi Communications", il quale si lasciava trascinare - siamo nel 1980 o giù di lì - a questo bizzarro divertimento. Il fatto che dietro a lui altri si cimentino in questa a dir poco curiosa esibizione, non può diminuire il salace commento di chi guarda la foto e sghignazza!

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Infine un personaggio, un nome, un mito:

 

Sonagliera!

Di lui riparleremo presto su queste stesse pagine.

 

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